Medico-chirurgo-internista, specializzato in Scienza dell’alimentazione, docente di Nutrizione Umana e presidente del Comitato Nazionale della Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute, Giorgio Calabrese è nome autorevole della medicina nazionale e internazionale, ma anche volto noto dei salotti televisivi nonché presidente del Dipartimento ricerca della Fondazione Einaudi. Con lui abbiamo parlato di “interventismo alimentare”, di fake sul cibo e altro ancora. [spacer height=”20px”]
Professore Calabrese, qualche settimana fa Chiara Appendino, sindaco di Torino, ha varato il menu vegano nelle mense scolastiche: una volta al mese, niente proteine animali per i bambini. Al liberale convince questa scelta?
No. Partiamo dal metodo: innanzitutto il politico di turno dovrebbe affidarsi sempre al parere dell’esperto. E non credo che nel caso in questione si siano stati interpellati medici nutrizionisti. Poi c’è la questione “interventista”. Mi sembra che il sindaco e la sua giunta abbiano imposto una propria visione alimentare. Volete che i bambini, una volta al mese, entrino in contatto col menu vegano? Bene, benissimo. Ma valga la reciprocità: una volta al mese sia data agli stessi bambini la possibilità di provare cibi onnivori. [spacer height=”20px”]
E il medico cosa ne pensa?
Non è d’accordo nemmeno lui. Nel menu vegano mancano la vitamina B12 e il ferro. [spacer height=”20px”]
Ma il ferro è pure in prodotti vegetali?
Vero, ma cambia l’assorbimento. Per capirci: il nostro organismo di ferro da prodotto animale ne assorbe 8 su 10. Da prodotto vegetale, invece, 0,8 su 10. [spacer height=”20px”]
Chiaro. Dicevamo del menu vegano…
Dicevamo che è incompleto perché mancano sostanze importanti. Non a caso, poi i vegani ricorrono alla chimica con gli integratori. Un po’ contradditorio, no? [spacer height=”20px”]
In effetti…
E sa chi sono maggiormente esposti alle carenze dell’alimentazione vegana? [spacer height=”20px”]
No, mi dica.
Anziani e bambini. Insomma, il veganesimo è un’ideologia. Pensi che non mangiano il miele perché prodotto dalle api… [spacer height=”20px”]
Qualche anno fa Giuliano Ferrara pose la questione sul fatto che negli Stati Uniti gli obesi fossero trattati come malati. La questione è sempre la stessa: fino a che punto lo Stato deve dirmi cosa mangiare?
In questo caso credo sia opportuno. Almeno per i bambini. Anni fa, venni convocato insieme ad altri medici presso il Ministero della Salute per cercare di studiare e contrastare il fenomeno dell’obesità infantile, in preoccupante aumento. Tra le soluzioni individuate ci fu una campagna di sensibilizzazione con destinatari i genitori e gli stessi bambini, che ha dato i suoi frutti: dopo dieci anni la percentuale dei bambini obesi in Italia è diminuita notevolmente. Dunque, per tornare alla domanda: è giusto che ci sia informazione. Come diceva Einaudi: conoscere per deliberare. [spacer height=”20px”]
Siamo in piena estate. Un menu da consigliare?
Per la colazione, bene caffè, latte o cappuccino. Eviterei, però, croissant o brioche perché in genere contengono molto strutto preferendogli frutta e fette biscottate. Durante la mattinata, yogurt magro. A pranzo, invece, consiglio insalata giardiniera o di riso non troppo condite. Merenda con gelato alla frutta e cena con pesce, carne, bresaola, prosciutto e formaggi. Chiaramente alternati. [spacer height=”20px”]
Ho preso appunti.
Bene! [spacer height=”20px”]
Viviamo nell’era delle fake news. Ci svela qualche “bufala” legata al cibo?
Non è vero che a fine pranzo la frutta sia da evitare. Non è vero che la pasta di sera faccia male. Anzi, è il contrario. Discorso diverso, invece, per la pizza, che è lievitata. E non è vero che la carne aumenti la probabilità di avere il cancro. Il problema, infatti, non è l’alimento, ma come lo si cucina. La carne alla griglia, troppo arrostita può aumentare il rischio. [spacer height=”20px”]
Per concludere, una curiosità personale: quanti caffè al giorno?
Ogni organismo reagisce diversamente. In linea generale, diciamo che fino a 4 caffè giornalieri va bene. Superata questa soglia, no. [spacer height=”20px”]
Marco Di Eugenio