I partiti e i valori d’ispirazione liberale contano ancora: l’analisi di Cristiana Muscardini
I più accreditati organi di stampa ritornano a parlare di un’Europa franco tedesca. In effetti l’Europa franco tedesca ha già di fatto, nel passato, guidato l’Unione ed i risultati non sono sempre stati brillanti.
Infatti le carenze e gli errori dell’Europa odierna discendono ancora dalla miopia di alcuni leader francesi e tedeschi troppo tesi a contendersi, reciprocamente, il primo posto e troppo attenti agli interessi nazionali ed elettorali.
Una Francia concentrata, anche a sproposito, nella difesa della propria laicità ed una Germania troppo dedita a far dimenticare il prezzo, pagato da tutti, della propria unificazione, hanno dimenticato che l’Europa a 28 paesi era ed è sbilanciata verso il nord e l’est.
Per correggere questo sbilanciamento politico, economico, sociale e culturale bisogna essere più attenti alle legittime esigenze dei Paesi mediterranei, compresi quelli che si affacciano sull’altra sponda del Mare Nostrum.
Francia e Germania, nemiche per generazioni, ritrovata la pace nell’Unione europea, sancita anche con la sede del Parlamento a Strasburgo, territorio per generazioni conteso e insanguinato da guerre e rivalità, in troppe occasioni hanno dato più peso al raggiungimento dei loro interessi.
Le recenti elezioni tedesche, che hanno visto la sconfitta di una sinistra datata e incapace di riprogrammarsi con le nuove realtà e l’affermazione significativa del partito liberale, possono segnare il rilancio dell’Europa o il suo definitivo e tragico stallo.
L’Europa non potrà trovare una sua identità politica, economica e culturale se, al di là delle condivisibili parole del presidente Macron, non sarà capace di riconoscere le proprie radici, negate dalla Convenzione europea di Giscard D’Estaing, ed il ruolo insostituibile dell’Italia, della Spagna, del Mediterraneo.
La Germania dovrà tenere conto che il risultato dei liberali, e anche quello dei verdi, rappresenta un segnale decisivo: in una società nella quale la democrazia è a rischio per l’emergere di populismi esasperati, i sentimenti liberali tornano nelle coscienze e l’esasperato sperpero del suolo, con la distruzione incosciente di tanta parte del pianete, risveglia nei cittadini il desiderio, la necessità di difendere l’ambiente.
La speranza di una nuova Europa parte da qui: la libertà si coniuga col dovere di difendere la democrazia, l’economia ed il futuro con la necessità di difendere l’ambiente, la lotta al terrorismo e la capacità di affrontare corrette politiche per l’immigrazione e l’integrazione con il riconoscimento della nostra storia e della nostra cultura.
Per quanto Francia e Germania possano e vogliano impegnarsi non vi sarà Europa vera, capace di rappresentare ideali ed interessi legittimi, progetti e realtà, senza l’Italia, senza un’Italia decisa a scrollarsi di dosso il peso insopportabile di una non politica, presente in tutte le formazioni partitiche, economiche e culturali e che si sta appropriando dei gangli vitali del Paese.
L’Italia deve risorgere perché l’Europa possa finalmente sorgere come Unione politica. E per un nuovo Risorgimento italiano, che ci liberi dalla tirannia di presuntuosi ed incompetenti e ridia voce a valori, competenze e sentimenti crediamo debba ritornare ad avere voce il più autentico pensiero liberale.