Roma, 18 maggio 2016 – Secondo uno studio della Fondazione Luigi Einaudi tenere i seggi aperti un giorno in più sarebbe costato circa 56 milioni per un totale di 188 milioni di euro per due giornate di apertura. Cifra che aumenta in vista del ballottaggio. Il primo turno delle amministrative dovrebbe aggirarsi attorno ai 132 milioni di euro.
Successivamente alle dure critiche arrivate al Governo circa l’intenzione di organizzare le elezioni amministrative 2016 in due giorni, il Ministro dell’Interno Angelino Alfano e il Primo Ministro Matteo Renzi hanno fatto un passo indietro. Secondo il Premier tuttavia la decisione di svolgere le amministrative 2016 in due giornate sarebbe costata solo 4 milioni e 800.000 euro, mentre i costi per il referendum di ottobre ammonterebbero a 18 milioni.
Alla luce di queste dichiarazioni, la Fondazione Luigi Einaudi ha stimato i possibili costi di una tornata elettorale o di un referendum. Le spese vengono suddivise in tre categorie: Pubblica Sicurezza, costi operativi e per i materiali, compensi per il personale coinvolto nelle sezioni elettorali. Si può così stabilire che ogni sezione elettorale costi il primo giorno di apertura circa 4410 euro.
“Il premier Renzi dichiara solo 5 milioni in più per tenere aperte le urne delle amministrative anche il lunedì, ma i conti non sembrano tornare” – ha dichiarato Giacomo Bandini, Responsabile progetti e public policy della Fondazione – “La soluzione migliore sarebbe istituire un Election Day sul modello anglosassone dove candidati e compagini politiche si confrontino nel merito e non sulle persone. Inoltre il dibattito sui costi dovrebbe includere anche l’opportunità di passare al voto elettronico, più affidabile e moderno”.