Otto punti con cui far ripartire l’economia «per evitare guai peggiori». Sono quelli tracciati dalla fondazione Einaudi. Nel comitato scientifico da qualche mese c’è anche il sindaco di Sant’Angelo Lomellina, Matteo Grossi. La fondazione si occupa di studi politici, economici e storici. «La Fondazione scrive una ricetta composta da 8 punti con una petizione da firmare sul sito della fondazione – spiega Matteo Grossi -. Chiediamo che si intervenga in modo tempestivo affinché si agisca subito a difesa delle attività produttive perché dopo averle chiuse, per evitare i contagi, ci si deve preparare a riaprirle. Il rischio, purtroppo per alcuni è già realtà, è che molte di queste attività non riusciranno più a riaprire».
Negli otto punti la fondazione chiede: rinvio per tutti dei pagamenti all’erario e per la previdenza, cancellazione delle tasse che non saranno riscuotibili per mancanza di entrate di chi dovrà pagarle, intercettare la liquidità messa a disposizione dalla Bce alle banche facendola arrivare a privati e piccole imprese. Ma anche che lo Stato faccia da garante sui futuri incassi dei fornitori della pubblica amministrazione attivando così finanziamenti a lunga scadenza, stop all’ipotesi di nazionalizzazioni delle aziende e mantenimento della forza lavoro ed imprenditoriale.
«Molte attività produttive hanno già chiuso, si pensi alla filiera del turismo e della ristorazione, altre restano aperte riducendo drasticamente o azzerando il fatturato – spiega il presidente Giuseppe Benedetto -. Nel primo caso i costi fissi continuano a correre, nel secondo a quei costi si sommano anche quelli di gestione, ivi compreso il pagamento dei collaboratori. Senza un immediato intervento tutte queste attività finiranno con il non riaprire o per chiudere».