«Sono stracandidato a Dio piacendo». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in una intervista web con la Fondazione Luigi Einaudi, rispondendo alla domanda se sarà candidato alle prossime elezioni regionali. Poi è tornato a criticare il governo sulla data delle elezioni a settembre: «È una vicenda sconvolgente – ha detto – c’è un decreto nazionale che dichiara lo stato di emergenza fino a fine luglio ma è stato già modificato». Il presidente della Regione Campania ha spiegato che «sono state aperte fabbriche, uffici, palestre, stadi, la circolazione è libera. Noi avevamo proposto di andare a votare l’ultima settimana di luglio, cioè tra due mesi perché siamo già in ritardo di tre mesi e perché a settembre è un inferno con l’epidemia dell’influenza, il rischio di una nuova epidemia covid e l’apertura dell’anno scolastico. Come le apriamo le scuole? Votando il 20 settembre tra sanificazione, seggi elettorali, nuova sanificazione ed eventuale ballottaggio si apriranno a ottobre».
E ancora, contro Salvini e il centrodestra in piazza a Roma per il 2 giugno: «Quella manifestazione è stata una provocazione e un’offesa alla dignità dell’Italia, un atto di volgarità da parte di personaggio che quando era al governo da vicepresidente del Consiglio si è rifiutato di andare in piazza a celebrare il 2 giugno, un altro esempio di cialtroneria da parte di un esponente sovranista che non nomino per non fargli pubblicità gratuita». De Luca ha aggiunto che «in una giornata di festa per l’unità nazionale non può essere tollerato che non si ci raccolga intorno alla figura del presidente della Repubblica».