Nuovo episodio de #LaFLEalMassimo oggi parliamo di Didattica a Distanza e di Diseguaglianza. Cercando di non abusare troppo con le allitterazioni.
Partiamo da alcune osservazioni. Se c’è l’allerta meteo, chiudiamo le scuole perché la sicurezza per carità non è mai troppa. Se ci sono le elezioni bisogna chiudere le scuole, ritardiamo l’apertura se è fine estate o anticipiamo la chiusura se siamo in primavera che tanto gli ultimi giorni di scuola nessuno li ha mai presi sul serio.
Se questo è il quadro di riferimento ordinario, come fai a tenere le scuole aperte se imperversa la pandemia e i giovani come è noto sono gli untori più pericolosi? Perché mandare i figli a scuola a prendersi qualche malanno se tanto a casa c’è la DAD e comunque i figli delle élite non hanno bisogno di una scuola che funzioni perché tanto l’università la faranno all’estero ed otterranno un posto nella classe dirigente per diritto di nascita?
Per curiosità e senza polemica: da che parte si sono voltati i fanatici delle diseguaglianze, quelli sempre pronti a tartassare patrimoni ed eredità, nel momento in cui si infligge il colpo di grazia all’unica e ultima caso che assomiglia ad un ascensore sociale?
La Didattica a Distanza alimenta la diseguaglianza: perché amplifica la distanza tra chi ha avuto la fortuna di nascere in un ambiente familiare che incentiva e agevola l’autoapprendimento e chi trovandosi ai margini non potrà che rimanere ancora indietro.
Viviamo nell’epoca nella quale conoscenza e competenza sono da un lato accessibili come mai è successo nella storia e dall’altro consentono di migliorare la propria condizione di partenza. La disattenzione nei confronti del sistema scolastico e l’incapacità di comprendere l’importanza dell’istruzione sono probabilmente tra le cause principali del declino italiano e non c’è PNRR o Drago della provvidenza che possa salvarci da noi stessi se non riusciamo a prendere coscienza del problema prima di immaginare qualsiasi soluzione.
Per la Fondazione Luigi Einaudi arrivederci da #LaFLealMassimo!