“Si chiamano Scuole di Liberalismo perché a inizio anni Novanta, nel nostro Paese, del liberalismo andavano insegnati persino i rudimenti. Bisognava ricominciare dalle prime lettere di un alfabeto che era stato non dimenticato ma studiatamente rimosso: nel Paese di Vilfredo Pareto, Luigi Einaudi e Bruno Leoni. Vent’anni buttati dalla politica si spiegano anche così: una confusa voglia di libertà che si agitava fra gli italiani, l’assenza di una classe dirigente in grado di interpretarla.
Le Scuole hanno arato un terreno aspro, perché le idee di libertà potessero trovare di nuovo gli unici campi di battaglia loro congeniali: la mente e il cuore delle persone. Il loro compito non si è certo esaurito, ma pensiamo agli amici, alle discussioni, agli scontri, alle suggestioni che ci hanno regalato in questi anni. Le idee liberali possono vincere solo così. Cambiando una testa alla volta.”
Alberto Mingardi (Direttore dell’Istituto Bruno Leoni)