Lorenzo Castellani è il Direttore Scientifico della Fondazione Einaudi. In carica da febbraio 2016 ha lavorato duro in questi sei mesi per rilanciare la Fondazione Einaudi a suon di studi, ricerche, convegni e battaglie liberali. Con lui volevamo parlare dei progetti della Fondazione per il prossimo anno, ma, complice la stagione estiva, ci siamo ritrovati a parlare di libri.
Un bilancio di questi mesi?
Sono molto soddisfatto. Sono stati sei mesi molto intensi, a tratti duri non lo nego. La Fondazione Einaudi ha inaugurato una struttura completamente nuova con persone di età, formazione, mentalità molto diverse tra loro. Tanti, soprattutto all’esterno, erano scettici sul rilancio della nostra istituzione proprio perché la cosa più difficile era rilanciare un marchio così importante e prestigioso. E invece è andata benissimo perché pur nelle nostre diversità eravamo tutti determinati a fortificare la casa del liberalismo italiano. Vorrei ringraziare Giuseppe Benedetto, il nostro Presidente, per aver puntato su un direttore scientifico così giovane con grande coraggio e lasciandomi sempre indipendenza nelle scelte di ricerca. Se la Fondazione Einaudi oggi corre ed è presente nel dibattito è principalmente merito del suo spirito e del suo dinamismo. Non può essere dimenticata nemmeno la guida esperta, arguta, comprensiva e sempre piena di suggerimenti importanti del presidente onorario Mario Lupo. E poi tutto il team con cui praticamente abbiamo realizzato tutto il percorso di questi mesi, a partire da Pietro Paganini, il direttore generale, con cui abbiamo avviato davvero molte iniziative, ricerche e convegni.
Cosa c’è in cantiere per la prossima stagione?
Ci sono numerosi progetti: il rilancio della Scuola di Liberalismo, studi sul federalismo e le Regioni, un osservatorio sulle municipalizzate, un grande studio sulla democrazia contemporanea supervisionato dal Prof Giovanni Orsina. Poi il nuovo sito, i social network e la presenza costante sui media saranno gli strumenti attraverso i quali influenzare il dibattito politico.
Estate: l’immaginario suggerisce spiaggia, sole e qualche libro da leggere. Tu che stai leggendo?
Ho appena finito di leggere La crisi della civiltà dello storico liberale Johan Huizinga, un’opera d’impressionante attualità. Oggi ho iniziato gli scritti politici di Gianfranco Miglio ed in programma ci sono Max Weber, il libro del Signore di Shang, Hayek sul federalismo europeo, SPQR della storica Mary Beard e il libro del ciclista Vincenzo Nibali, il mio sportivo italiano preferito.
Consigli: tre libri da leggere sotto l’ombrellone?
La ribellione delle masse di Ortega y Gasset e la trasformazione della democrazia di Vilfredo Pareto per comprendere i ricorsi storici, Purity di Jonathan Franzen che offre importanti riflessioni sulla libertà e i social network, Sottomissione di Michel Houellebecq per la sconvolgente attualità.
C’è un libro che nella tua giovinezza ha significato estate?
Uno in particolare non direi. In generale ho sempre letto molti thriller e noir nelle notti estive, Faletti e Carlotto in particolare. Insieme alla saggistica politica, ovviamente. La scorsa estate ho letto tutti i libri sulla democrazia moderna che poi sono confluiti ne Il potere vuoto. Insomma, un po’ pesante per questo i miei consigli sono più leggeri.
Prima di salutarci, inevitabile un cenno al tuo libro Il Potere Vuoto? Sei soddisfatto…
Moltissimo. Grande attenzioni dei giornali nazionali da Il Foglio, a Libero, passando per il Giornale, Linkiesta e Huffington Post. A cui si sono aggiunte una decina di presentazioni in tutta Italia. Una bella soddisfazione, soprattutto considerando quanto il libro si ponga fuori dal mainstream italiano sui diritti e la democrazia.
Perché leggerlo?
Per capire le trasformazione della politica, della democrazia, del cambiamento del potere sullo scacchiere globale. E anche per accedere ad una letteratura anglo-americana che oggi non è tradotta in italiano.
Buone vacanze…
Mi raccomando, divertitevi liberamente e con intensità. Bisogna essere seri, ma non seriosi. Soprattutto nelle vacanze estive, via la maschera quotidiana del lavoro e della professionalità. E da settembre risintonizzatevi con noi. Viva la libertà!
Il potere vuoto: ascolta l’intervista a Lorenzo Castellani su Radio Radicale