L’eco del reddito

L’eco del reddito

Mancano lavoratori per la stagione estiva e si deve provvedere. Anche perché è già iniziata. Si deve procedere con pragmatismo, dice il ministro del turismo, Massimo Garavaglia, e se lasciare una parte del reddito di cittadinanza e chi (bontà sua) accetta di lavorare può servire, lo si faccia.

Ha ragione, procediamo con pragmatismo. Due cittadini potrebbero fare uno stesso lavoro, ma uno non prende il reddito di cittadinanza e l’altro sì. Il lavoro prevede una retribuzione pari a 100. Se il secondo mantiene una parte del reddito di cittadinanza significa che anche il datore di lavoro paga meno (concorrendo il sussidio) o che il lavoratore incassa di più (sommandosi)?

Nel primo caso i contribuenti starebbero finanziando quell’impresa, distorcendo il mercato rispetto alla concorrenza. Nel secondo si storcerebbero le budella a quello senza sussidio, che non solo non ebbe i soldi del contribuente, ma ora, lavorando, incassa anche meno. Pragmaticamente, quale delle due? Perché nel vuoto le astruserie fanno l’eco ed è già il secondo ministro che ripete questa tesi.

La Ragione

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