C’era da non credere alle proprie orecchie: per mascherare l’ennesima ritirata scomposta, dopo settimane di discussioni inutili e oltraggiose della sovranità del Parlamento, che ha già votato, con il loro consenso, il mandato al governo per l’aiuto all’Ucraina, anche con l’invio di armi, per mascherare la scomposta retromarcia, nel dibattito al Senato i due interventi del Movimento 5 Stelle hanno puntato sul … bonus 110%.
Che non solo non c’entra nulla, non solo è un fallimento, non solo ha messo sul conto di molti il vantaggio di pochi e moltiplicato i raggiri, ma è una miserabile contropartita, davanti alla tragedia di una guerra. In cui se non si aiutano gli aggrediti si fa l’interesse degli aggressori.
Non sono stati gli unici, del resto, a usare quel dibattito per ergersi a (falsi) difensori di imprese e consumatori. Un’orgia demagogica in cui hanno tirato in ballo anche la siccità. Questo è lo spessore di quella classe politica. E quanti li votarono e votano (meno) sono corresponsabili.