Ancora non si sa come il governo di centrodestra cambierai connotati al Paese: se con il semipresidentilismo alla francese, convertendolo al premierato o a cos’altro. L’unica cosa già certa è che l’emerito Sabino Cassese ha trovato lavoro: sarà infatti lui, il fuoriclasse tra i giuristi emeriti, a declinare la riforma delle riforme. Opzionato dalla ministra Maria Elisabetta Alberti Casellati che al convegno organizzato dal presidente della Fondazione Einaudi, Giuseppe Benedetto, ha giurato di voler fare l’impresa: sarà lei a rivoltare come un pedalino la Costituzione là dove si sono finora schiantati Berlusconi prima e Renzi poi. Ma lei no: “Sinora tutti hanno detto di volere le riforme ma poi al dunque si è rivelata una mission impossible dove i lavori degli esperti, magari durati anni, sono stati poi posti nel nulla dalla politica che non si è messa d’accordo. Io ho inaugurato un metodo diverso: prima cerco la mediazione con la politica, poi metterò al lavoro gli esperti”. A partire, va senza dire, da Cassese: “L’h0 già prenotato e la notizia è che ha già detto si”. Una garanzia se non per il successo delle riforme, almeno per il diretto interessato.
Il Fatto Quotidiano, 8 marzo 2023, pag. 12