Per oltre un anno e mezzo aprendo questa rubrica ho ritenuto doveroso ricordare gli orrori del conflitto che ancora perdura a causa della follia espansionista di Putin. Purtroppo, oggi mi trovo a parlare di altri orrori, di altre vittime innocenti di una diversa follia genocida, quella di Hamas.
A tal proposito, l’ipocrisia di una parte dell’occidente e l’ottuso fanatismo ideologico di quelli che con la loro attività di disinformazione e mistificazione comunicativa, si rendono complici di veri e propri crimini contro l’umanità, ha superato le vette raggiunte per la guerra in Ucraina.
Non è questa la sede per parlare del complesso rapporto tra israeliani e palestinesi, di come si è evoluto nella storia e di come si sono realizzate la condizione per il terribile attacco terrorista al quale abbiamo assistito due settimane fa.
Tuttavia, ogni individuo dotato di una coscienza ha il dovere morale di condannare i crimini efferati e l’infame aggressione ai danni di innocenti compiuta da Hamas. Anche la sola menzione di possibili ragioni alla base di queste azioni, così come il confronto con altre lutti e sofferenze patite dal popolo palestinese, costituisce un inaccettabile principio di giustificazione. Si tratta del punto di partenza ideologico da cui comincia la strada che porta ai campi di concentramento e allo sterminio di massa.
Non ci può essere dialogo con chi si rende colpevole di massacri e crimini efferati, la barbarie va condannata senza appello dalle popolazioni civili e va contrastata sul campo con tutti i mezzi necessari a tutelare l’incolumità della popolazione civile.
Ci saranno lunge e complesse trattative diplomatiche quando finalmente i combattimenti saranno cessati e possiamo come esseri umani solo augurarci che questo avvenga prima possibile e con il minor numero di vittime innocenti. Ma prima di discutere con chi si presenterà come interlocutore credibile, è necessario combattere sul campo tanto l’invasore russo quanto il terrorista di Hamas. Chi alimenta ambiguità su questo profilo si rende complice dei massacri che siamo putroppo costretti ad osservare tutti i giorni.