“Dopo la fine della Guerra fredda e il crollo dell’Unione sovietica, con l’avviarsi della globalizzazione, il mondo è cresciuto quanto mai prima. Centinaia di milioni di persone sono state sottratte alla fame. Se la globalizzazione è una colpa allora va rivendicata con orgoglio”. Lo ha detto il direttore de La Ragione, Davide Giacalone, che questa sera ha tenuto, nell’aula Malagodi della Fondazione Luigi Einaudi, di cui è vicepresidente, la seconda lezione, dal titolo: “L’Occidente non tramonta”, della Scuola di Liberalismo 2024.
Viviamo nell’area più ricca, libera, sana e longeva del mondo, ha osservato, “eppure non si sente che parlare delle colpe occidentali, del declino, della soccombenza, della debolezza, della povertà e così andando con difetti e drammi. Che non mancano, perché le cose peggiori prodotte dalla storia sono quelle che pensano d’essere perfette. Mentre noi siamo orgogliosamente imperfetti”.
Di fronte ai numerosi partecipanti, che al termine della lezione hanno dato vita a un interessante dibattito sul tema oggetto della lezione, Giacalone ha spiegato il perché di questo lento e progressivo mutamento. “C’è una radice profonda, in quell’antioccidentalismo degli occidentali, e va cercata nella paura della libertà, che comporta sempre una collettiva e personale responsabilità. Molti orfani delle ideologie novecentesche non apprezzano la libertà di sognare e realizzare, ma tremano alla mancanza delle false certezze. Senza le quali si vive assai meglio”.