Brunello Cucinelli riceve il Premio Einaudi 2024: “Ridiamo dignità al lavoro dell’operaio”

Brunello Cucinelli riceve il Premio Einaudi 2024: “Ridiamo dignità al lavoro dell’operaio”

“Agisci considerando l’umanità sia per te stesso che per gli altri non come semplice mezzo ma come nobile fine”, citando il filoso Immanuel Kant, Brunello Cucinelli ha aperto questa sera la sua lectio magistralis che ha tenuto nell’Aula Malagodi della Fondazione Luigi Einaudi, prima di ritirare l’edizione 2024 del Premio Einaudi. In questi versi, ha aggiunto il celebre stilista, “ho ritrovato quella legge morale di cui mio padre mi ha sempre parlato. Su questi fondamentali ho costruito la mia vita”. Tornare a credere negli ideali, tornare a vivere secondo misura, suggerisce. “Penso che ci sia un’intelligenza da studio e un’intelligenza dell’anima. Dobbiamo tornare a dare grande dignità al lavoro dell’operaio, un lavoro, per natura, molto difficile”. Come fare? Se un’impresa, ad esempio, “decidesse di rinunciare a un 1% di profitti, potrebbe fare un’enorme differenza nelle vite degli operai”.

Lo stilista umbro, fondatore dell’omonimo brand vera eccellenza del Made in Italy nel mondo, ha ricevuto l’ormai famosa mezza pera bronzea, si legge nelle motivazioni, “in ragione della coerenza di una vita spesa nella diffusione di alti principi etici di libertà e responsabilità nel solco degli insegnamenti di Luigi Einaudi”.

“Quando ho deciso di creare questa piccola azienda”, ha detto, “volevo da una parte fare i giusti utili, con etica, dignità e morale, e dall’altra volevo lavorare il cashmere e non arrecare danni al Creato, o perlomeno il meno possibile”. Tanti i partecipanti nell’aula gremita, e tante le personalità del mondo della politica, delle istituzioni e dell’impresa venute ad ascoltare lo “stilista illuminato”. In platea, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il suo vice a via Arenula, Francesco Paolo Sisto, il Procuratore generale della Corte di Cassazione, Luigi Salvato, il Procuratore generale aggiunto della Corte di Cassazione, Alfredo Viola, l’ambasciatore bulgaro in Italia, Todor Stoyanov, il Magnifico Rettore dell’Università di Perugia, Oliviero Maurizio, e numerosi parlamentari e capi di gabinetto dei ministeri dell’attuale esecutivo.

Nell’indirizzo di saluto iniziale, citando Luigi Einaudi, il Presidente della Fondazione, Giuseppe Benedetto, ha sottolineato come l’economista piemontese ebbe sempre una grande simpatia per la classe lavoratrice: per la sua elevazione morale, culturale e sociale, prima ancora che economica. Come le immortali pagine einaudiane delle “Lezioni di politica sociale” stanno a dimostrare.

“Per oltre trent’anni”, ha aggiunto Cucinelli, “noi genitori abbiamo inculcato ai nostri figli l’obbligo di aver paura e invece io penso che i giovani non ne debbano avere. Le nuove generazioni hanno il sacrosanto diritto a sperare, a credere nei grandi ideali e a coltivare i valori fondamentali dell’umanità. Il mio più sincero auspicio, allora, è che i nostri amati giovani possano sostituire la paura con la speranza poiché una vita che ne è priva non ha alcun senso. Aiutiamoli in questo percorso, proviamo a donare loro la fiducia che meritano”.

A Cucinelli va così il premio, nato in ricordo del celebre articolo con cui Ennio Flaiano sul Corriere della Sera sottolineò lo spirito parsimonioso e informale dell’allora presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, che in passato è stato conferito al professor Sabino Cassese, alla professoressa Elsa Fornero e al presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. “Un riconoscimento più che meritato a una persona che, spinta dall’intuizione di colorare il cashmere, ha investito anno dopo anno tempo, passione e risorse fino a fare della propria creatura imprenditoriale l’attuale icona del lusso campione del Made in Italy”, ha commentato Andrea Cangini, Segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi.

Share