“Oggi il tema della tutela e del mantenimento dei minori, non più accuditi dalle loro famiglie, è affidato interamente alle amministrazioni locali, che sborsano ogni anno complessivamente circa un miliardo di euro per garantire i servizi necessari ad assicurare condizioni di dignità a queste persone. Ma i Comuni – come denunciato ieri dai tanti sindaci presenti in Fondazione Einaudi – non riescono più a sostenere questi costi. Alcuni, anche a causa di queste uscite, rischiano il dissesto finanziario, mentre altri, pur non andando incontro al dissesto, non hanno margine per fare investimenti sul territorio. La Fondazione Einaudi da ormai un decennio sostiene questa istanza di buon senso che arriva dagli amministratori locali e chiede che lo Stato faccia la sua parte. Per noi è una battaglia di civiltà”. È quanto ha detto il presidente della Fondazione Luigi Einaudi, Giuseppe Benedetto, intervenendo al convegno “Figli delle Istituzioni”, che si è svolto nel pomeriggio di ieri nell’aula Malagodi della Fondazione Einaudi.
Insieme al presidente Benedetto, al vicepresidente Davide Giacalone e al segretario generale Andrea Cangini, erano presenti il coordinatore della Consulta Enti Locali della Fondazione, Matteo Grossi, il direttore de L’Europeista, Piercamillo Falasca, l’ex sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, e l’amministratore della pagina “Se sei sindaco”, Davide Ferrari, che hanno dato vita a un interessante dibattito con i tanti sindaci presenti in sala e collegati da remoto. Tra questi, Clemente Mastella, sindaco di Benevento, Graziano Coscia, Carlantino, Francesco Nelli, Cittareale, Ester Gabetta, Lungavilla, e Riccardo Varone, primo cittadino di Monterotondo e vicepresidente ANCI Lazio.
“Nella legge di Bilancio 2025, che presto arriverà alle Camere, è previsto all’art. 101 un fondo da 100 milioni di euro per l’assistenza ai minori nel triennio 2025-2027”, ha poi aggiunto Benedetto. “Si tratta del primo intervento in questa direzione, ma è troppo poco. La somma prevista nella suddetta misura è largamente insufficiente perché coprirebbe solo una piccola parte delle uscite”.