Difendere Israele per difendere la libertà. In Fondazione Einaudi presentato “La nuova caccia all’ebreo”

Difendere Israele per difendere la libertà. In Fondazione Einaudi presentato “La nuova caccia all’ebreo”

Quello della Sinagoga vandalizzata ieri a Bologna è stato solo l’ultimo episodio di antisemitismo che si è verificato in Occidente nell’ultimo anno, da quando il 7 ottobre del 2023 Hamas ha lanciato il pogrom contro Israele. Invece di mostrare solidarietà per il vile attacco, nelle strade e nelle università occidentali si sono moltiplicati atti di discriminazione e di violenza contro donne e uomini che hanno avuto l’unica “colpa” di essere ebrei. “La nuova caccia all’ebreo” è il titolo del nuovo libro di Pierluigi Battista, edito da LiberiLibri, presentato questa sera in Fondazione Luigi Einaudi. Un pamplet nel quale l’autore cerca di spiegare le ragioni di un odio che si è sviluppato – in alcuni casi, riacceso – verso gli ebrei, sentimento che in Occidente sembrava sopito dopo la Shoah.

“Sento che viene minacciato qualcosa a cui tengo molto: la libertà, la vita degli ebrei e la vita dell’occidente. Oggi la democrazia è l’oggetto di una minaccia globale ed è incredibile non accorgersene”, ha detto Battista. Insieme all’autore, al dibattito – moderato dal giornalista di La7 Andrea Pancani, in un’aula Malagodi piena di persone – hanno partecipato il presidente e il segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi, Giuseppe Benedetto e Andrea Cangini, la giornalista Fiamma Nirenstein, collegata da Gerusalemme, la coordinatrice di Didacta Italia, Anna Paola Concia e il senatore Giulio Terzi di Sant’Agata. Presente tra il pubblico il Presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, Guido Ottolenghi.

“Voglio ringraziare il sindaco di Bologna Lepore”, ha aggiunto Battista, “perché pone dei dubbi e dice ‘forse c’è qualche elemento di antisemitismo nell’attacco alla sinagoga”, che cosa è l’antisemitismo se non questo? In questo Paese abbiamo assistito e stiamo assistendo a una guerra tra ultrà, come l’episodio avvenuto nei mesi scorsi ad Amsterdam. L’idea che le università siano dei covi di antisemitismo e di illiberalità un po’ mi colpisce, anche se io da giovane ho detto cose che oggi non penso più e spero che questi giovani tra dieci anni si possano vergognare di quanto stanno facendo”.

Il presidente della Repubblica, ha sottolineato Battista, “non sente come un’offesa il fatto che una cittadina italiana di religione ebraica abbia paura di andare all’università? Non sente il bisogno di fare un comunicato. Il presidente del Consiglio, l’opposizione, non sentono il bisogno di fare un comunicato? Ci sono le femministe di ‘Non una di meno’ che sostengono apertamente che tra lo stupratore di Hamas e la stuprata israeliana ‘noi stiamo con lo stupratore di Hamas’. Sì è deciso che c’è una gerarchia di oppressione e che all’ultimo posto ci sono i suprematisti ebrei. Capiamo l’orrore ideologico? Siamo alla riedizione degli anni ’30 e io mai più voglio avere a che fare con questa gente. Le cose per cui Israele oggi viene detestato sono le stesse cose per cui io amo Israele: le libertà. Se c’è una cosa per cui vale la pena spendersi oggi è questa”.

 

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