A Pagamento

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Quel che sta succedendo attorno al Parlamento Europeo merita una riflessione un po’ meno superficiale e un po’ meno di impatto.  Chiaramente vedere, neanche le “bustarelle” ma le valigiate di quattrini  non può che essere ripugnante, e quindi ci si augura che la magistratura, in questo caso belga, vada avanti con le indagini e che si arrivi al più presto ad un processo che stabilisca chi è il colpevole ed esattamente di cosa, e quindi venga poi inviato a scontare la pena.

Ma guardando un po’ più dentro, questo non sembra essere un capitolo di corruzione per interessi specifici, materiali, come quando un’azienda paga la tangente per ottenere l’appalto o la norma di legge che la favorisce in maniera particolare (che è sempre un reato, ma che inquina il mercato, la convenienza, la regolarità dentro un paese).  Queste sono storie – non a caso sembrerebbe che la notizia venga da un’indagine dei servizi segreti prima esclusivamente belgi e poi allargato ad altri servizi di sicurezza nei paesi europei – questa è una storia che aggredisce non il regolare funzionamento del mercato all’interno dell’Unione Europea ma tenta di influenzarne le politiche, di  indirizzarne le simpatie e le antipatie.

Non era mai successo? No, era già successo, non era successo che si trovassero le valigiate di quattrini, ma diciamo che la Russia di Putin aveva scelto la destra e la finanziava con i soldi, non solamente con le pacche sulle spalle. Le Pen in Francia aveva la campagna elettorale in gran parte finanziata da soldi e da prestiti russi. Quindi no, questa roba non è nuova, si può dire che la Russia aveva scelto la destra e sembrerebbe che il Qatar (o forse il Marocco, staremo a vedere) abbia una simpatia a sinistra. Ma più che simpatie questi sono agganci, cioè oggetti disponibili, il che ci porta alla seconda considerazione.

Posso capire chi prende soldi – per convenienza materiale – ma chi invece i soldi li dà, perché lo fa? Perché i russi finanziano la campagna elettorale di Le Pen e di qualche altro movimento di destra in Austria? Perché il Qatar dà tutti quei quattrini? Perché loro hanno capito quello che a molti europei sembra essere ancora oscuro: il Parlamento Europeo conta, la politica europea conta, e influenzarla è un vantaggio. Questo forse dovremmo cercare di capirlo anche noi, cioè vedere anche noi che quell’impiego di soldi denota un significato di quella istituzione.

Terzo elemento: il nostro e tutti i paesi dell’Unione Europea sono stati di diritto, quindi esiste – grazie al cielo –  la possibilità che qualcuno indaghi e che qualcun altro – distinto da chi è indagato – giudichi, e questa è la vicenda di giustizia. Ma a noi importa anche che funzioni il Parlamento Europeo, perché i nostri sono Stati di diritto ma sono anche delle democrazie, e un parlamentare eletto deve poter esprimere liberamente il suo pensiero. Se una persona al Parlamento Europeo è convinta che nella vicenda della guerra in Ucraina abbia ragione Putin, anche se io la penso all’opposto, deve essere libero di poterlo dire, altrimenti finisce l’esistenza stessa del Parlamento. E nell’ essere libero di poterlo dire deve essere anche affrancato dall’accusa di ricevere dei soldi, altrimenti gli viene contestato un reato.

Quindi è necessario distinguere la parte criminale dall’attività politica, e nel farlo bisogna accorgersi anche di una cosa, che è successa nell’occasione di questa operazione sul Qatar, in cui un parlamentare greco è stato arrestato dalla procura belga. Bisogna fare attenzione perché (l’immunità parlamentare ovviamente non può estendersi a prendere quattrini) quel principio può essere pericoloso un domani in cui qualcuno di sgradito a un altro paese dovesse andarci a fare una conferenza e si inventano delle prove che non esistono. Sono tutti elementi di delicatezza e di importanza che però ci dicono che quello cui stiamo assistendo non è un capitolo dell’eterno libro della corruzione e della tentazione, è un capitolo dell’importanza dell’Unione Europea, dell’importanza del Parlamento Europeo e dell’importanza di difendere la propria sovranità dalle influenze pagate altrui.

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