La Fondazione Luigi Einaudi di Roma, considerando il grave momento che sta attraversando il Paese, ritiene che, al di là di ogni doverosa iniziativa per far fronte all’emergenza, si debba procedere alla scrittura di una nuova Costituzione mediante la creazione di un’apposita Assemblea Costituente.
L’architettura istituzionale non regge più. Scricchiolii e crepe si susseguono ormai da decenni. Il tema delle riforme è in agenda da trent’anni. Tre commissioni bicamerali ad hoc si sono insediate (Bozzi 1983; De Mita-Jotti 1993; D’Alema 1997) e miseramente si sono arenate nei bassi fondali della lotta politica quotidiana senza raggiungere alcun risultato. La riforma del titolo V della Costituzione, lungi dall’aver rappresentato una valida soluzione ai conflitti di competenza tra Stato e Regioni, li ha aggravati dimostrando l’inutilità di “manutenzioni” parziali e la necessità di ridefinire gli assetti istituzionali in maniera organica e coerente. I rapporti fra poteri dello Stato si sono ridotti a faide senza regole; il confronto politico a guerra fra bande, col solo risultato di accentuare la diffidenza dei cittadini nei confronti non solo della politica ma delle stesse istituzioni.
Occorre ripensare le forme della rappresentanza, riequilibrare i rapporti fra i poteri dello Stato, ridisegnare il rapporto fra amministrazione centrale, Regioni ed enti locali. La sempre maggiore interdipendenza fra gli Stati come conseguenza dei processi di integrazione europea e di globalizzazione costituisce un momento di radicale cambiamento rispetto al momento storico in cui l’attuale Costituzione fu scritta. La costruzione di una nuova Costituzione rappresenta quindi una straordinaria opportunità per modernizzare l’assetto istituzionale rendendolo pienamente compatibile con future auspicabili forme di integrazione politica europea.
Soltanto con un atto straordinario capace di ripensare dalle fondamenta le istituzioni politiche italiane è possibile avviare un processo irreversibile di cambiamento culturale senza il quale è vano immaginare un rilancio del sistema-Paese. I tempi sono maturi per una riscrittura del patto fondante la cittadinanza repubblicana, senza in alcun modo ledere ma anzi rafforzando i valori della democrazia liberale, mantenendo quanto è ancora valido di sessantacinque anni di storia repubblicana.
La Fondazione Einaudi di Roma si rivolge quindi a quanti aspirano ad entrare a far parte del nuovo Parlamento chiedendo loro di impegnarsi affinché tra i primi atti delle Camere vi sia quello di avviare le procedure necessarie per consentire nel più breve tempo possibile la convocazione di un’assemblea costituente di 100 membri da eleggersi con sistema proporzionale che concluda i suoi lavori entro 18 mesi dal suo insediamento, col solo compito di redigere un nuovo testo costituzionale da sottoporre ad approvazione attraverso un referendum popolare.