I fondi inventariati sono consultabili su appuntamento, inviando la domanda di ammissione alla consultazione (download modello) all’indirizzo [email protected]
Nella domanda, oltre ai dati anagrafici e ai titoli accademici, l’utente deve dichiarare di conoscere e rispettare le vigenti leggi in materia di accesso a dati e documenti (Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali per scopi storici) e le norme stabilite dal Regolamento dell’Archivio Storico della Fondazione Luigi Einaudi (download pdf). E’ altresì obbligatorio indicare il tema e la finalità della ricerca.
L’autorizzazione ha validità annuale con decorrenza dalla data di presentazione della domanda e si riferisce al tema della ricerca per la quale è stata richiesta. Alla scadenza di tale termine e nel caso in cui ci fosse la necessità di effettuare studi in ambiti diversi rispetto a quello per cui è stato autorizzato, l’utente deve ripetere l’iter burocratico, inoltrando una nuova richiesta di accesso all’Archivio Storico della FLE.
La consultazione dei documenti necessari allo svolgimento della ricerca autorizzata è soggetta allo stato conservativo degli stessi. L’utente può richiedere un numero massimo di tre unità archivistiche (busta, faldone, fascicolo, documento di formato speciale) al giorno.
L’utente ammesso alla consultazione può autogestirsi la riproduzione digitale dei documenti per i quali ha fatto richiesta di accesso. Le riproduzioni dei documenti sono liberalizzate ai sensi della legge 4 agosto 2017 n. 124 “Legge annuale per il mercato e la concorrenza”. Lo studioso ha facoltà di utilizzare solo mezzi di riproduzione a distanza (fotocamera o smartphone) che non determinino contatto diretto con il documento senza l’uso di flash, stativi o treppiedi.
L’utente deve comunque compilare il modulo di richiesta (download modello) per le riproduzioni.
La Fondazione effettua, altresì, un servizio di riproduzioni digitali per conto degli studiosi, sempre dietro presentazione dell’apposito modulo di richiesta. Il servizio fornisce scansioni a colori dei documenti fino al formato A3 con risoluzione a 300 dpi. Il servizio è gratuito fino a dieci scansioni. Per consistenze maggiori il costo è di 0,50 euro per ogni scansione senza alcuna franchigia. Eventuali scansioni con risoluzione più elevata sono disponibili secondo modalità e prezzi da concordare. L’invio o la consegna delle scansioni avviene entro 15 giorni dal pagamento della somma stabilita.
Gli utenti che non intendono consultare direttamente l’archivio possono richiedere scansioni digitali dei fascicoli di loro interesse identificati negli inventari fino a un massimo di tre fascicoli Non è possibile richiedere una selezione dei documenti presenti nel fascicolo che va pertanto acquisito integralmente con la sola eccezione (su richiesta) del materiale a stampa presente nel fascicolo. La Fondazione effettua servizio di document delivery con la stessa risoluzione e gli stessi costi di scansione sopra menzionati. A tali costi va aggiunta una spesa fissa quantificata in euro 25 fino a cinque fascicoli, euro 50 oltre cinque e fino a venti fascicoli, euro 100 oltre venti fascicoli.
La Fondazione si riserva di valutare preventivamente la fattibilità del servizio in rapporto alle consistenze richieste e allo stato di ordinamento e conservazione dei documenti. In fase di valutazione la Fondazione comunica allo studioso i tempi in cui sia possibile espletare il servizio.
Per accedere al servizio lo studioso deve comunque presentare il modulo di accesso all’Archivio ed il modulo di richiesta riproduzioni. L’invio delle scansioni avviene non appena viene effettuato pagamento della somma stabilita.
Le coordinate bancarie per effettuare il pagamento vengono comunicate all’utente via e-mail.
Qualora la riproduzione dei documenti esaminati fosse finalizzata ad una pubblicazione, l’utente ha l’obbligo di inoltrare una richiesta di autorizzazione (download modello) in cui dichiara di osservare le disposizioni sul diritto d’autore e di citare nella pubblicazione la fonte archivistica.
L’utente s’impegna a depositare presso la Fondazione Luigi Einaudi una copia dei risultati della ricerca.