Credo che i partiti, anche per farsi parzialmente perdonare lo scempio compiuto con il taglio dei parlamentari, farebbero bene a dotare il Paese di una legge elettorale che consenta al cittadino di scegliere il proprio rappresentante, magari selezionando il migliore e non l’amico più fedele al leader di turno. È una richiesta che arriva sempre più pressante alla Fondazione Einaudi.