1 – Attestazione ufficiale della proclamazione a “Deputato alla prima Legislatura Napolitana”, Napoli, 20 agosto 1848.
Si tratta del Parlamento uscito dalle elezioni del 15 giugno 1848 che viene definita “prima legislatura” dal momento che il parlamento uscito dalle elezioni del 18 e 30 aprile venne sciolto dal Re il 15 maggio nel giorno della sua seduta inaugurale. La Costituzione citata nel timbro è quella promulgata l’11 febbraio 1848.
(Serie 12 Incarichi politici e amministrativi nel Regno delle Due Sicilie, b. 17, fasc. 10 “Parlamento napoletano”)
2 – Permesso a tenere una scuola privata di Scienze legali e di Economia pubblica: decreto reale di Ferdinando II, re delle Due Sicilie, Napoli, 26 aprile 1845.
(Serie 10 Insegnamento privato, b. 14, fasc. 2)
3 – Biglietto di ammissione al VII congresso degli scienziati italiani, Napoli, 14 settembre 1845.
Il Congresso si tenne a Napoli dal 20 settembre al 5 ottobre 1845. Scialoja fu nominato segretario della sezione Agronomia e tecnologia, congiuntamente a Pasquale Stanislao Mancini e Giuseppe Devincenzi. Si dové a lui la mozione che caldeggiava l’adozione in tutta Italia del sistema metrico decimale in uso in Francia.
(Serie 33 Miscellanea, b. 39, fasc. 1)
4 – Decreto di nomina a senatore del Regno d’Italia, Torino, 16 novembre 1862.
Con firme autografe del re Vittorio Emanuele II e del ministro dell’interno Urbano Rattazzi.
(Serie 23 Senatore del Regno, sottoserie 1 Carteggi, b. 28, fasc. 1 “Nomine”)
5 – Minuta di lettera di Antonio Scialoja a Terenzio Mamiani, [Napoli, fine settembre 1842] e risposta di Mamiani, Parigi, 10 ottobre 1842.
Lo scambio segue altre lettere fra i due, non conservate, probabilmente risalenti al 1840 e alla pubblicazione dei Principi di economia sociale esposti in ordine ideologico di Scialoja. Mamiani incita l’economista napoletano: “non fate fallire le alte speranze che l’Italia à concepito di voi”.
(Serie 34 Corrispondenza diversa, b. 39, fasc. 3 “1842”, docc. 6-7)
6 – Camillo Benso conte di Cavour, ministro delle finanze del Regno di Sardegna, ad Antonio Scialoja, Torino, 6 maggio 1857.
Cavour comunica a Scialoja l’avvenuta nomina a presidente della Giunta incaricata di accertare i titoli dei possessori delle piazze privilegiate.
(Serie 16 Incarichi per il Ministero delle finanze, b. 20, fasc. 6 “Documenti relativi al progetto di legge per l’abolizione delle piazze privilegiate”)
7 – Foto del bozzetto del quadro “La Deputazione romana che presenta il Plebiscito a S.M. il Re d’Italia”, progetto del pittore Eurisio Capocci, [post 1871].
Nel “memorandum” inviato a Scialoja Capocci chiede intercessione presso la Casa reale da parte degli “amici e colleghi” del defunto suo padre, senatore Ernesto.
(Serie 34 Corrispondenza diversa, b. 40, fasc. 37 “Lettere non datate e non databili con esattezza con mittenti identificati”, doc. 7)
8 – Quintino Sella, presidente dell’Accademia dei Lincei, invia a Scialoja la tessera annuale di socio (in lingua latina), Roma, 1° maggio 1876.
Scialoja era succeduto a Sella come ministro delle finanze nel dicembre 1865 ed erano poi stati insieme ministri nel governo di Giovanni Lanza fra 1872 e 1873.
(Serie 30 Affiliazione a società e accademie, b. 38, fasc. 47 “Accademia dei Lincei”)
9 – Francesco Giordano ad Antonio Scaloja, Napoli, 22 maggio 1872.
Si tratta dell’ingegnere progettista della ferrovia tirrenica poi nota come Salerno-Reggio Calabria. Chiede a Scialoja di sostenere “il grandioso progetto” presso le alte sfere ministeriali (Scialoja era allora il potente presidente di sezione della Corte dei conti).
(Serie 34 Corrispondenza diversa, b. 40, fasc. 31 “1872”, doc. 292)
10 – Ruggiero Bonghi, ministro dell’istruzione, ad Antonio Scialoja, 15 novembre 1874.
Bonghi chiede al suo predecessore “una risposta autentica” che lo tragga “da un grave impaccio” riguardo decisioni da lui prese sulla carriera di alcuni impiegati ministeriali.
(Serie 34 Corrispondenza diversa, b. 40, fasc. 33 “1874”, doc. 399)
Evento Carte liberali, suggestioni dagli archivi della Fondazione Luigi Einaudi