Il Centro Destra dovrebbe ancora rappresentare la borghesia. E come tutti i piccoli borghesi ad agosto chiude per ferie e si rimanda tutto a fine Settembre. Per il vero è da almeno due anni che è in vacanza, almeno intellettuale. Non ci giunge una proposta seria di politica economica da troppo tempo. La paura è che dopo l’entusiasmo per la Convention parisiana tutto si annebbierà ancora una volta sotto gli effetti devastanti della campagna referendaria. Anche il PD non sta meglio. D’altronde è anch’esso diventato piccolo borghese e la minoranza ribelle è indecisa se restare operaia o cadere nelle tentazioni del minuto uomo di mezzo.
I vacanzieri del Centro Destra hanno perso l’ennesima occasione ieri, quando un gruppetto di pensatoi Liberali molto agguerriti, Competere, Fondazione L. Einaudi e Istituto Bruno Leoni, hanno presentato l’Indice Internazionale per i Diritti di Proprietà. Lo fanno ogni anno come parte della Property Rights Alliance di Washington D.C. per dimostrare la correlazione tra tutela della proprietà e capacità di fare innovazione. È evidente che forze politiche attente alle libertà individuali e di iniziativa e quindi alle imprese e agli imprenditori si sarebbero interessate della cosa. In un contesto di mercato globale e di regole globali le imprese possono competere e quindi crescere e portare a casa risorse, se sono in grado di valorizzare e tutelare quello che producono.
A casa le regole oggi ci sono finalmente, vanno migliorate ma funzionano. Il problema è che vengono applicate poco e male. Si vedano i numeri sulla contraffazione.
Difendere le imprese è di Centro Destra, anche ad Agosto. Si sostengono anche aiutandole a formarsi. Le nostre PMI non sono dotate di un management spesso non preparato. Qui una proposta di Centro Destra sulla formazione ci starebbe bene. Sul mercato globale le regole non ci sono e le poche esistenti non sono rispettate. Le nostre PMI soffrono la competizione selvaggia di chi copia e replica. Le grandi multinazionali hanno risorse e strumenti per difendersi, le nostre PMI no.
Nell’edizione 2016 dell’Indice l’Italia si colloca al 50° posto, guadagnando una posizione rispetto al 2015, ma perdendone 10 rispetto al 2014. Siamo ancora lontani dai paesi che innovano e meglio competono come Svizzera, Svezia, Finlandia, Hong Kong, Lussemburgo, etc. Siamo anche lontani dalla Germania, dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, ma anche dalla Francia.
Mi sarei aspettato, se non una proposta per le PMI e gli imprenditori, almeno una una qualche reazione coraggiosa, anche populista, contro questo Governo che per altro, sulla tutela della proprietà sta investendo con merito. Invece no. Il piccolo borghese è in vacanza. Ai seggi l’ardua sentenza.
Pietro Paganini, Affari Italiani