Pubblichiamo di seguito la lettera scritta dal nostro Presidente Giuseppe Benedetto a pochi giorni dalla scomparsa dell’amico Marco Pannella, avvenuta il 19 maggio 2016
Caro Marco,
sai che risate a vederti tirare, da ogni parte, per la giacca in queste ore. Quelle belle e colorate giacche che ti faceva il tuo sarto di Chieti. Mi hanno chiesto di scrivere qualche riga su di te. Invece decido di tenere per me i momenti più belli, alcuni indimenticabili che abbiamo passato insieme nel tuo Abruzzo che, per qualche tempo, è stato il nostro Abruzzo.
Quando tu hai deciso che era giunto il tempo di venire a fare il Consigliere Regionale a L’Aquila e lì ci incontrammo, io giovane liberale eletto per la prima volta in Regione con il mio Partito di sempre il P.L.I. e tu riconosciuto leader nazionale dei radicali.
Quanto mi hai insegnato in quel periodo sono fatti nostri, caro Marco.
Quanto hai insegnato agli italiani in tanti anni sono, invece, fatti di tutti.
In un Paese tanto illiberale sei stato un faro per i liberali, giovani e meno giovani.
E tu lo hai sempre saputo.
Ecco, i tanti che si eserciteranno su di te, dovrebbero chiedersi se Pannella, il fenomenale Pannella, sarebbe stato lo stesso, che so, ad esempio in Inghilterra.
Voglio ricordare un dato pubblico che Ti riguarda.
Ci canzonavi spesso noi del P.L.I., era evidentemente l’affetto per le Tue origini, ma anche la critica spesso giusta per le nostre timidezze, di fronte ai tuoi atti di coraggiosa e sana follia.
Ma c’era un nome di fronte al quale Ti facevi serio, di cui riconoscevi la grandezza e che non ti ho mai sentito criticare. Era quello di Giovanni Malagodi.
Eppure nella vulgata popolare tu liberale “di sinistra”, eri uscito dal P.L.I. dei liberali “di destra”.
Quante stronzate diresti giustamente tu, caro Marco.
Il grazie te lo abbiamo detto prima, ora da presidente della Fondazione Einaudi posso dirti che assieme ai giganti del pensiero liberale europeo nelle prossime lezioni della Scuola di liberalismo, ci entrerai anche tu.
Non perché lo voglia il tuo amico Giuseppe, ma perché lo vuole la Storia. La Storia della tua vita.
Ciao Marco, ci rivediamo da “Guerino” sul lungomare di Pescara.
Il tuo amico.
Giuseppe Benedetto