C’è del metodo, nel trasformismo. Non solo la coerenza dell’incoerenza, ma il dna dello smottamento italiano. Giusto piluccando: non solo il Pd vota una riforma costituzionale vergognandosene, ma ci arriva dopo la lunga rincorsa di chi s’oppose a ogni integrazione europea, salvo poi pretendere d’essere il solo interprete dell’ortodossia europeista, giusto prima di darsi un leader che voleva fare deficit al 2.9%. Roba da far impallidire la pagliacciata della balconata festeggiante per il deficit al 2.4, poi camuffato in 2.04.
La Lega vuole il regionalismo differenziato varato dagli odiati predecessori e quando siede al governo non lo realizza, vuole che i soldi del nord restino al nord e nel frattempo vota l’assistenzialismo del reddito di cittadinanza, che va in direzione opposta. Nasce separatista ed europeista per poi divenire nazionalista e antieuropeista. Voleva due monete diverse in Italia, poi che l’Italia ne avesse una diversa dagli altri europei, infine parrebbe ritenere irreversibile quella unica.
Forza Italia, per i cultori della materia, manifesta ripugnanza per il manettarismo della nuova maggioranza, sicché si proclama alleata di quanti, nella passata, proposero, vararono e votarono (con gli stessi di adesso) la trovata più liberticida anche solo immaginabile, ovvero la condanna a vita ad essere processati, comminata a cittadini di cui non si riesce a provare la colpevolezza e di altri, perché l’orrido sconfina nel ridicolo, di cui s’è già proclamata l’innocenza.
In quanto al Movimento 5 Stelle manca solo che vari una campagna contro il turpiloquio e le hanno fatte e dette tutte. Particolarmente suggestivo il passaggio dalla democrazia perpetua, diretta e digitale al verticismo perpetuato manualmente e in direzione opposta.
Matti? Semmai chi, petrolinianamente, li vota senza svuotarne la scena. Ma c’è del metodo, appunto: è questo il modo in cui ciascuno non fa mai i conti con gli errori che commette e tutti sperano di non fare i conti con un Paese che non è mai stato tanto ricco e tanto incapace di produrre ricchezza. Il modo per fuggire dalle responsabilità, crogiolandosi nel piagnucoloso benessere di chi pretende di continuare a spartirsi quel che non sa più produrre. Incapaci di fare i conti con la realtà latrano gli uni agli altri, di tanto in tanto scambiandosi le parti.