La mente umana è un campo di battaglia dove si combatte una guerra fatta di narrazioni bugiarde. Una competizione strategica che plasma le percezioni, influenza le decisioni e avvelena le democrazie. Il saggio di Mario Caligiuri e Alberto Pagani, introdotto dal Comandante generale emerito dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, e scritto in collaborazione con la giornalista Michela Chioso, indaga origini, tattiche e implicazioni di questo nuovo terreno di scontro, a due anni dall’inizio della operazione militare speciale russa, una guerra a tutti gli effetti che sta ridefinendo la carta d’Eurasia.
A due anni da quando, il 24 febbraio 2022, le truppe della Federazione Russa ne hanno violato il confine, l’Ucraina è in stallo militare, il sostegno internazionale vacilla e Mosca si prepara alle elezioni presidenziali all’ombra della morte, in un carcere siberiano, del dissidente Aleksej Naval’nyj.
Nel pieno di una guerra a più dimensioni, il cui esito resta ancora incerto, Disinformare: ecco l’arma. L’emergenza educativa e democratica del nostro tempo (Rubbettino), narra le avventure e le disavventure della verità di un evento che sta cambiando il mondo.
Da qui parte il dialogo tra Mario Caligiuri, esperto di Intelligence e Pedagogia, e Alberto Pagani, docente di Sociologia con esperienze parlamentari: un confronto che affonda le sue radici nell’interesse condiviso per l’universo della Sicurezza.
Il saggio – introdotto dal Comandante generale emerito dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, e scritto in collaborazione con la giornalista Michela Chioso – è suddiviso in due parti: la prima centrata sulle questioni geopolitiche, la seconda di ispirazione umanistica. La narrazione segue i codici dell’intervista giornalistica e spiega come e perché siamo entrati nell’era della disinformazione.
Caligiuri e Pagani indagano il conflitto che serve a Mosca per confermarsi impero: non più impiego armato della forza ma guerra cognitiva che vede nella mente umana un campo di battaglia.
La disinformazione è la guerra e la prima vittima è la verità.
Nulla di nuovo sotto il sole, poiché da sempre le bugie sono parte costitutiva del conflitto: la differenza risiede neglistrumenti di diffusione, che ora includono piattaforme, come i social media globali, e siti di controinformazione per massimizzare l’efficacia delle strategie impiegate: pubblicità,deception, disinformazione, intossicazione e propaganda. Tattiche in grado di soggiogare e devitalizzare una società senza ricorrere alla forza o alla coercizione.
Sebbene la propaganda russa attiri su di sé grande attenzione, Pagani avverte: “la maggior parte delle notizie false è prodotta in casa nostra”. Storie che hanno dell’incredibile ma che pure proliferano, fino a diventare virali.
“L’antidoto alla disinformazione è l’istruzione” : lo ricorda Caligiuri con un richiamo alla consapevolezza:
fake news e complottismi non sono che la parte più evidente della questione. “La vera minaccia risiede nella disinformazione di Stato, la comunicazione istituzionale” che stritola le coscienze e sbriciola la fiducia nelle istituzioni.
Affrontare la sfida significa, quindi “proposte educative più funzionali, alta formazione per gli insegnanti e ampliamento dei saperi”. Perché la Scuola sia sempre più un vivaio dove germogliare e non l’arena dove competere. E in tale prospettiva “l’Intelligence si conferma scienza del futuro e merita pieno riconoscimento accademico “.
Questo libro – così lo compendia Caligiuri – “è un atto di responsabilità nel contrastare l’idea che la verità possa essere sacrificata sull’altare della menzogna e della propaganda”.
L’invito finale a mantenere elevati standard di fedeltà al vero. Un atto rivoluzionario in questa società dove la verità – lo estrinseca magnificamente il filosofo Byung-chul Han – “si disintegra in polvere di informazioni, spazzata via dal vento digitale”.