Come in tutte le cose umane, l’utilità dei partiti, che è di raggruppamento degli uomini aventi opinioni comuni per il raggiungimento di scopi comuni di carattere politico, incontra limiti, oltrepassati i quali l’utilità si converte in danno. (Contro la proporzionale), in «L’Italia e il secondo Risorgimento», 4 novembre 1944)
A proposito di declino
di Riccardo Cappello*
La via del mercato, che spazzerebbe via le corporazioni, è troppo rischiosa e nessuno intende percorrerla allontanandosi dalla riva degli interessi costituiti. La burocrazia e i suoi privilegi non si sfiorano neppure, le risorse si reperiscono introducendo nuovi balzelli ma senza toccare la spesa pubblica per non alienarsi il consenso dei ceti protetti e dei sindacati. Questo è il ritratto del passato Governo Letta: un esecutivo soporifero, di sopravvivenza, che voleva salvare il sistema ma non è stato capace d’incidere sulla radice del male. Come tutti i governi precedenti si è guardato bene dall’affrontare i nodi strutturali che impiccano il Paese. Non casualmente solo due parole non sono mai stati presenti negli interventi del premier: concorrenza e mercato. L’Italia resta in mezzo al guado tra il coraggio delle scelte impopolari della Thatcher e l’efficienza dello Stato di Colbert. La Thatcher, per cambiare il suo Paese, ruppe lo status quo e il modello di sviluppo fondato sull’appartenenza; in una notte eliminò tutte le 45 contee metropolitane (mentre noi da anni discutiamo sulle province); liberò i cittadini dalle categorie e dalla tirannia della burocrazia statale rimettendo al centro l’individuo. Quella “rivoluzione” ha gettato le basi di una moderna democrazia basata sul merito. In Italia abbiamo bisogno di qualcuno che si faccia carico di rompere lo status quo ma non possiamo certo estrarlo dal mazzo di coloro che sono incistati nel vecchio sistema di potere o tra i giovani allevati nella logica dell’apparato. Ormai, non si tratta più di ridurre le spese del Quirinale, ma di ridisegnare lo Stato cambiando il modello organizzativo della società. Non si tratta di eliminare alcune mele marce ma di sostituire il cestino che infetta e corrompe le mele che vi si introducono.
*avvocato, già presidente degli Amici della Fondazione Einaudi
Liberalismi in libreria
di Valerio Zanone
Maurizio Hanke è un liberale umbro che da trent’anni divide il suo tempo fra la professione di medico, gli studi di storia, l’agricoltura biologica e l’amministrazione pubblica della città di Spoleto. Delle sue molteplici esperienze professionali e culturali ha fatto un libro di seicento pagine – Biologia, politica e libertà, Nuova Ipsa Editore 2013 – che applica le cognizioni scientifiche della biologia, della neurologia e dell’antropologia al comportamento sociale dell’animale umano, dai clan primordiali alle democrazie odierne.
L’analisi dei processi politici (corpo elettorale, leadership, comunicazione di massa, destra e sinistra, nazionalismo e internazionalismo), prende sviluppo da presupposti inconsueti alla politologia. Nella parte conclusiva del libro, emerge una teoria politica maturata da una straordinaria vastità di competenze e ricerche interdisciplinari. Al lettore liberale si consiglia soprattutto l’ultimo capitolo, che tratta di “bioetica e biopolitica”. Prendiamo due citazioni sull’inizio e sulla fine della vita. Sull’aborto: “L’aborto non è la soppressione di una vita, ma la cancellazione di un atto procreativo non sostenuto dalla consapevolezza di promuovere una nuova vita con la forza morale che viene dalla volontà libera e autonoma”. Sull’eutanasia: “Una legislazione liberale dovrebbe consentire che il proprietario del proprio corpo possa disporre di accelerarne la fine sollevandolo da un insopportabile calvario”. Per il liberalismo di Hanke, il quadro normativo non può dissociare la libertà dalla responsabilità.
Il raccolto dello spigolatore
di Guido Di Massimo
Corruzione 1
60 miliardi il costo della corruzione in Italia. È molto, ma bisogna considerare anche quanto rende!
Corruzione 2
Dalle statistiche sembra che ci sia una notevole correlazione tra corruzione e ricchezza. Per aumentare la ricchezza della nazione sono allo studio forme di corruzione efficaci da favorire. Saranno invece contrastate le forme di corruzione che non danno risultati economici. Una commissione di saggi sta preparando un elenco delle forme di corruzione utili e produttive e uno di quelle dannose e improduttive.
Compravendita di Senatori 1
Lecita se i compensi sono ministeri o altre poltrone di valore; illecita se il compenso avviene con il vil rozzo denaro. Innanzi tutto lo stile.
Compravendita di Senatori 2
Il Senato si costituirà parte civile nel processo contro Berlusconi per la cosiddetta “compravendita dei senatori”. Lo ha deciso il presidente del Senato, eletto nel PD. È l’ennesima prova che la sinistra soffoca la libertà di mercato.
Gli zii d’Italia
Lo zio prete, lo zio d’America, lo zio Gianni.
L’aeroporto di Malpensa non decolla
Per due buoni motivi: perché gli aeroporti non decollano e perché “omen in nomine”.
Malagrotta e Malpensa
Si sta pensando a un gemellaggio.
Che tempo che fa
Nel salotto televisivo di Che tempo che fa il conduttore siede su una a poltrona alta e l’ospite su una bassa. La scena è patetica e un po’ ridicola, ma simpatica. Ricorda il film Il dittatore dove Hitler, dovendo ricevere Mussolini, gli aveva fatto preparare davanti al proprio tavolo una sedia abbastanza bassa da far capire chi dei due contava. Ma Mussolini si alzava e con fare romagnolo si sedeva irriverente sul tavolo di Hitler. In tivvù la parte del Duce la fa la Littizzetto, ma nessuno finora ha avuto il coraggio di dirglielo.
Legge elettorale
Dalle leggi ad personam alla legge ad partitum.
Malattie
L’Italia era gravemente malata. È stata curata e portata a respirare l’aria dei monti. Ora sta meglio ma è allettata. Guarirà?
Euro
Questa moneta molti non la vogliono più e molti altri l’hanno finita. Se quelli che non la vogliono la trasferissero a quelli che non ce l’hanno sarebbero soddisfatti sia i primi che i secondi; e si avrebbe un’equa redistribuzione dei redditi.
Dove chi si iscrive ci mette la faccia. E a volte ce la rimette.
Esodati
Esondati?
A mia insaputa
Una volta si trattava di corna; ora capita che riguardi anche l’acquisto di appartamenti, l’iscrizione a Facebook, l’uso della propria identità …
La Scuola
Tre Scuole 2014 ai nastri di partenza: martedì 25 febbraio alle ore 17 Carlo Lottieri terrà la prima lezione di quella di Torino (vedi locandina) sul tema La Svizzera tra passato e presente. Considerazioni per l’elaborazione di un modello di ordine liberale. Lunedì 10 marzo alle ore 19 toccherà alla Scuola di Milano (vedi locandina) che prenderà il via con l’intervento di Carlo Altomonte su L’Italia in Europa: riflessioni sugli scenari post-crisi. A primavera appena sbocciata verrà infine inaugurata la Scuola di Liberalismo di Parma (vedi locandina), proprio nel giorno genetliaco del nostro eponimo. Sarà Pierluigi Ciocca che lunedì 24 marzo parlerà alle ore 18 su Luigi Einaudi, 140 portati bene. Di questo anniversario abbiamo già dato notizia quindici giorni or sono: gli Amici della Fondazione hanno organizzato numerose iniziative per “festeggiare” i 140 anni della nascita di Einaudi: a Cervinara, a Milano, a La Spezia, a Torino, a Roma e, appunto, a Parma. Forse se ne aggiungeranno altre due: a Bologna e a Sulmona. Ne daremo conto nel prossimo numero. Ma torniamo alla Scuola per annunciare che quelle di Messina e di Napoli sono state spostate al prossimo autunno, stagione nella quale tradizionalmente già si svolge il corso di Sulmona.
Domenico Petrini, chi era costui?
Tra l’Associazione Domenico Petrini di Rieti e gli Amici della Fondazione Einaudi di Roma la collaborazione dura da oltre un quindicennio nel nome d’una antica amicizia liberale tra il “loro” Trento Scanzani e i “nostri” Renato Mastronardi, Uberto Gori ed Enrico Morbelli. Una collaborazione in verità a senso unico: a ogni seminario, convegno o conferenza organizzato dal sodalizio reatino, gli Amici sono sempre stati pronti a contribuire con un oratore, un esperto o un testimone. E ogni volta, a Roma, c’era chi si domandava: “Domenico Petrini, chi era costui?”. Non era un Carneade – lo garantiamo – ma una sorta di Piero Gobetti nato e vissuto sulle rive del Velino. Allievo alla Sapienza di Cesare De Lollis, fu un intellettuale liberale a tutto tondo: critico letterario, scrisse tra l’altro saggi su Parini e Carducci; insegnò nel liceo Terenzio Varrone di cui era preside Sestilio Montanelli, il padre di Indro (che di Petrini ha sempre avuto una sorta di adorazione); e – proprio come Gobetti – fu in corrispondenza con Croce, fu editore e morì giovane, nel 1931 ad appena 29 anni. A questo punto, più d’un Amico ha detto: “Perché non ce lo vengono a raccontare a Roma?”. Detto fatto: venerdì 7 marzo un manipolo di sabini capitanato dal presidente Oriano Minghetti (una baffuto e simpaticissimo generale dell’Aeronautica con moglie ungherese) discenderà la via Salaria e, in Fondazione alle ore 18, darà vita alla presentazione dell’associazione (che tra i fondatori e gli sponsor annovera Salvatore Valitutti e Teodoro Cutolo). Il tema centrale sarà il rapporto tra il giovane intellettuale reatino e il filosofo di Pescasseroli: ne parleranno Ileana Tozzi (Croce e Petrini: critica letteraria, editoria, liberalismo) e Roberto Martinelli (L’esperienza reatina di Domenico Petrini nel carteggio con Benedetto Croce).