M.O.: ambasciatori, Accordi Abramo svolta per stabilita’ regione = (AGI) – Roma, 1 feb. – Gli Accordi di Abramo, che hanno sancito la normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Israele con Emirati e Bahrein, sono un “punto di svolta” per la regione mediorientale, e segnalano “un nuovo paradigma” che portera’ stabilita’, sviluppo e sicurezza di cui beneficeranno in tanti. E’ il messaggio unanime lanciato dagli ambasciatori in Italia di Israele, Emirati, Bahrein e Marocco che hanno partecipato alla conferenza on-line organizzata dalla Fondazione Luigi Einaudi. Come ha sottolineato l’ambasciatore Giulio Terzi, moderatore del primo panel, l’intesa firmata alla Casa Bianca il 15 settembre 2020 e’ “il piu’ rilevante e promettente punto di svolta per lo sviluppo e la sicurezza della regione”, “frutto di un’azione diplomatica resa possibile da convergenti volonta’ politiche”. L’ambasciatore emiratino, Omar Obeid Mohamed Alhesan al-Shamsi, ha messo l’accento sul “lascito per le generazioni future”, facendo riferimento all’intesa come “pietra miliare” posata dai due Paesi. “Non vediamo l’ora di investire in Israele e viceversa, Israele avra’ grandi vantaggi dall’avere accesso al nostro mercato, e’ una situazione in cui tutti vincono”, ha sostenuto l’omologo del Bahrein, Naser M.Y. al Belooshi, sottolineando l’importanza di “adottare un nuovo modo di vivere che possa promuovere pace, comprensione e tolleranza”.
M.O.: ambasciatori, Accordi Abramo svolta per stabilita’ regione (2)= (AGI) – Roma, 1 feb. – Per l’ambasciatore marocchino, Youssef Balla, “la ripresa dei rapporti e’ uno strumento di pace e riavvicinamento e servira’ la causa della pace, in particolare la causa palestinese, che e’ importante per il re, per il governo e il popolo marocchino”. Una delegazione marocchina si rechera’ in Israele quanto prima per finalizzare l’accordo e si attende ugualmente una delegazione israeliana nel Paese maghrebino, che lo scorso dicembre si e’ aggiunto alla lista dei Paesi arabo-islamici che hanno deciso di ristabilire relazioni diplomatiche con lo Stato ebraico. “Quello che speravamo da molti anni sta accadendo ora: Isacco e Ismaele, i figli di Abramo, tornano a collaborare. Cio’ che abbiamo in comune e’ infinitamente piu’ grande di quello che ci separa”, ha scandito l’ambasciatore israeliano Dror Eydar, sottolineando che “questa pace e’ la promessa di una cooperazione fruttuosa in molte aree, di prosperita’ economica e di migliore sicurezza regionale”. “Siamo lieti che l’Italia abbia accolto con favore gli accordi e pensiamo che, con l’aiuto delle sue relazioni, possa contribuire a farli estendere anche ad altri Paesi della regione”, ha aggiunto Eydar, sostenendo che “sta crollando il vecchio paradigma del Medio Oriente, secondo cui la pace e’ un pacchetto che include tutti i Paesi della regione insieme”. Israele, ha aggiunto, “e’ interessato alla pace anche con i palestinesi e continuera’ a lottare per la pace”. “Saremmo molto felici se voi, attraverso i vostri Paesi, lavoraste per persuadere i palestinesi a tornare ai negoziati diretti”, si e’ rivolto Eydar ai colleghi ambasciatori, annunciando per “la prossima settimana” la visita del premier israeliano Benjamin Netanyahu negli Emirati e ribadendo l’impegno di Israele “per espandere il cerchio della pace”. L’ambasciatore ha quindi concluso l’intervento guardando all’Iran, guida di “un’asse radicale” che mira a “un Medio Oriente instabile”. La Repubblica islamica e’ “una minaccia per la pace mondiale” con il suo “programma nucleare” e missilistico, ha aggiunto Eydar, invitando l’Europa “a unirsi ai Paesi dell’asse moderato, nello sforzo comune per frenare la minaccia iraniana”.
AGI