«I partiti di Tangentopoli concellati dal populismo non dagli elettori italiani» – La Provincia Pavese

«I partiti di Tangentopoli concellati dal populismo non dagli elettori italiani» – La Provincia Pavese

L’avvocato Giuseppe Benedetto presidente della Fondazione Einaudi ha presentato il libro “L’eutanasia della democrazia. Il colpo di Mani pulite” 

Lunedì 17 febbraio 1992, poco dopo le 17.30, nel suo ufficio al Pio Albergo Trivulzio, Mario Chiesa viene arrestato per concussione per una tangente da 14 milioni. Si apre così quel periodo destinato a passare alla storia come “Mani pulite”, la più clamorosa inchiesta giudiziaria italiana. Il 1992 e 1993 furono due anni destinati a sconvolgere l’equilibrio politico italiano (rivoluzionando media, magistratura, politica e piazza) e che sono raccontati nel libro “L’eutanasia della democrazia. Il colpo di mani pulite” (Rubettino editore), scritto dal presidente della Fondazione Luigi Einaudi, Giuseppe Benedetto e presentato ieri al collegio Cairoli di Pavia nell’incontro moderato dal direttore della Provincia Pavese, Andrea Filippi. A fare gli onori di casa il Rettore Andrea Zatti, quindi è intervenuto l’onorevole Alessandro Cattaneo, che ha sottolineato come Mani Pulite abbia costituito una rivoluzione, portando alla fine della Prima Repubblica e di un sistema dei partiti che aveva governato dal Secondo Dopoguerra. E l’intervento successivo, di Lidia Decembrino, consigliere comunale e direttore della Pediatria dell’ospedale di Vigevano, ha ricordato «il giorno in cui vennero tirate le monetine a Craxi fu l’inizio della fase forcaiola della politica. Fino ad allora c’era stato rispetto delle istituzioni, poi è cominciata l’antipolitica». Riccardo Puglisi ha aggiunto come in quel periodo si siano visti parlamentari molto aggressivi, che si facevano sospingere dai media e dai giudici, con un comportamento a suo dire disdicevole: «Parlavano di ladroni, quindi le guarentigie per i parlamentari dovevano essere abbattute. Ma un atteggiamento moderato e liberale in politica è a mio avviso sempre consigliabile». Sergio Seminara si è invece espresso sulle immunità parlamentari: «Hanno un preciso riferimento storico, ripristinare quelle garanzie soppresse durante il fascismo. Si vuole proteggere l’autonomia del Parlamento, soprattutto nelle sue minoranze dissenzienti». Critico sul libro Giulio Tremonti: «Il 7 febbraio 1992 viene firmato il Trattato di Maastricht. Mani pulite inizia quindici giorni dopo. Ma ho l’impressione che i fenomeni siano stati molto più vasti e intensi di quanto sottolineato, anche di respiro internazionale. Straordinario libro, ma motivare la realtà attuale come conseguenza di Mani Pulite è come giustificare la Grande Guerra con Sarajevo».

Chiusura di convegno riservata a Giuseppe Benedetto che ha concluso con una provocazione: quei partiti in auge nel 1992-93 sono spariti tutti? «Manco per niente – ha spiegato – quasi tutti hanno tenuto, tranne uno che è crollato: il Partito comunista. Quindi alla fine non li ha cancellati l’elettore, ma il populismo di quel tempo».

Daniela Scherrer, laprovinciapavese.gelocal.it

Share