“Il totalitarismo fascista”, a cura della professoressa Alessandra Tarquinio, è il titolo dell’ottava lezione della Scuola di Liberalismo 2024, che si è svolta questa sera nell’Aula Malagodi della Fondazione Luigi Einaudi.
“Abbiamo diverse definizioni di totalitarismo”, ha spiegato la professoressa Tarquinio, “ci sono studi che, dagli anni ‘50 a oggi, si sono occupati di questa definizione: da un lato gli studi degli scienziati della politica dall’altro quelli degli storici. Una definizione più «precisa» la andrei a cercare nei lavori degli storici. Un regime totalitario è un regime a partito unico che ha il monopolio del potere e della forza, che diffonde una ideologia, una religione politica, attraverso i mezzi di comunicazione di massa, e controlla la società. La cosiddetta creazione dell’«uomo nuovo» è uno dei pilastri dei regimi totalitari, a differenza dei regimi autoritari, che non hanno tra i loro obiettivi quello di educare”.
Sono in molti, tra cui Hannah Arendt, a negare inizialmente che quello fascista fosse un fenomeno totalitario, “attraverso la riflessione sul totalitarismo si è capito che il fascismo è stato un fenomeno moderno con le sue specialità, non una riproposizione di vecchie ideologie”. I veri nemici dei totalitaristi sono i liberali: il totalitarismo, infatti è una “religione politica”, un regime neo pagano che fa della politica una divinità. “Oggi – ha sottolineato la professoressa – abbiamo desemantizzato il termine fascista. Il sovranismo, ad esempio, non ha nulla a che vedere con il fascismo. Mentre i populisti sono estremamente legati all’antipolitica, il fascismo è stato un fenomeno iper-politico: è stato il tentativo di controllare i cittadini dalla culla alla bara”.
Al termine della lezione, i molti studenti partecipanti, in presenza e collegati da remoto, ha posto alla professoressa Tarquinio molte domande dando vita a un dibattito interessante.