Scuola di Liberalismo di Messina 2020 della Fondazione Einaudi: si riparte ad ottobre
Lunedì 30 marzo avrebbe dovuto prendere ufficialmente il via l’edizione 2020, la decima della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e la Fondazione Bonino-Pulejo e con il patrocinio dei 6 Ordini professionali della città di Messina (Architetti, Avvocati, Commercialisti, Ingegneri, Medici chirurghi e Odontoiatri, Notai): un corso mirante ad approfondire le principali figure e forme del pensiero liberale, per comprendere le sfide che attendono la politica, l’economia, il diritto e la cultura dei giorni nostri.
La lezione inaugurale (che prevedeva, dopo i saluti del Direttore Generale della Scuola, Prof. Pippo Rao, e una relazione a cura del Direttore Scientifico, Prof. Giuseppe Gembillo) avrebbe dovuto essere la prima di un ciclo di 17 incontri, con la partecipazione di illustri docenti: Francesco Amigoni, Annamaria Anselmo, Maurizio Ballistreri, Rosanna Casabona, Alfio Di Costa, Davide Giacalone, Giuseppe Giordano, Lorenzo Infantino, Giovanni Moschella, Enzo Palumbo, Antonio Pileggi, Francesco Pira, Giuseppe Sobbrio, Gaspare Sturzo, Rocco Todero.
Al termine del Corso (che si sarebbe dovuto tenere presso l’Aulario dell’Università di Messina, nei giorni di lunedì e giovedì dalle ore 17 alle ore 19), oltre al rilascio degli attestati di partecipazione ai frequentanti i 2/3 degli incontri, era altresì prevista l’assegnazione di borse di studio ai corsisti, di età inferiore a 32 anni, che avessero svolto delle tesine sui temi trattati durante le lezioni. La premiazione dei vincitori di tali borse di studio (la prima, del valore di € 500, stanziata dalla Fondazione Luigi Einaudi; la seconda, del valore di € 500, stanziata dal Coordinamento messinese della Fondazione Luigi Einaudi) sarebbe dovuta avvenire durante la cerimonia di chiusura, prevista per l’11 giugno, in occasione della quale sarebbe stata ricordata, dal Prof. Antonio Saitta, la figura di Enrico Vinci, insigne liberale messinese scomparso nel novembre 2016.
Si è, finora, utilizzato il condizionale: purtroppo, a seguito dell’emergenza COVID-19 venutasi a creare nel nostro Paese, e dei conseguenti provvedimenti emanati al fine di contenere il contagio sul territorio nazionale e regionale, la didattica universitaria è stata sospesa sino al 3 aprile (con la quasi certezza di un ulteriore rinvio, in considerazione della proroga delle misure restrittive). Circostanza che, inevitabilmente, ha costretto gli organizzatori ad annunciare lo stop temporaneo alle attività della Scuola di Liberalismo di Messina: far slittare l’intero programma delle lezioni alle settimane immediatamente successive, infatti, si sarebbe rivelato oltremodo complicato e rischioso, tenuto conto non solo del generale contesto di incertezza (peraltro in continua evoluzione), ma anche degli impegni che ciascuno dei relatori e degli studenti saranno chiamati a recuperare, nonché degli adempimenti di cui saranno conseguentemente oberate le Università interessate.
Pertanto, la soluzione più opportuna, in accordo con il Presidente della Fondazione Luigi Einaudi, Avv. Giuseppe Benedetto, è apparsa quella di posticipare l’intero ciclo di incontri del corso a un periodo in cui si auspica una normalizzazione della situazione e una, seppur graduale, ripresa delle attività, fra cui anche quella universitaria. Ci si è, dunque, messi in moto per riorganizzare il calendario delle lezioni dell’edizione 2020 della Scuola di Liberalismo di Messina nel quadrimestre successivo alla fine dell’estate, con presumibile inizio nel mese di ottobre.
Perché, nonostante un nemico invisibile difficile da debellare, che sta seminando sofferenza e dolore e sta mettendo a durissima prova l’economia, la sanità e le abitudini di tutti gli italiani, la programmazione di un futuro migliore non può e non deve arrestarsi. Un futuro che passa anche attraverso la formazione di una classe dirigente in grado di fornire risposte originali e concrete alla complessità dei problemi contemporanei, legati alla globalizzazione e alla rapida evoluzione scientifica e tecnologica; una classe dirigente più sensibile alle istanze di un Liberalismo moderno e consapevole dei grandi processi di trasformazione che stanno cambiando il mondo.
Prof. Pippo Rao
Direttore Generale della Scuola di Liberalismo di Messina