L’Italia potrebbe essere inserita nell’elenco dei Paesi garanti della sicurezza in Ucraina. Cosa significa e come sarà favorita la pace.
Anche l’Italia potrebbe esserci tra i garanti della sicurezza dell’Ucraina. L’ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk, ha rivelato le intenzioni del presidente Zelensky nel corso del convegno organizzato dalla Fondazione Einaudi proprio sul tema della sicurezza, dopo l’operazione militare avviata in Ucraina dalla Russia.
Ucraina, Italia garante per la sicurezza: la richiesta di Zelensky
“Il nostro presidente ha lanciato l’iniziativa U24, United for peace, per creare un gruppo di Paesi capace di dare una risposta entro 24 ore in caso di aggressione”, ha spiegato Melnyk, come riporta l’Ansa.
“Secondo il nostro presidente – ha proseguito l’ambasciatore – di questo gruppo dovrebbero far parte i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, più la Germania, il Canada, la Turchia e anche l’Italia. Sono contento di vedere l’Italia in questo elenco”.
Non è l’unica fonte da cui è stata sollevata questa ipotesi. Anche Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente Volodymyr Zelensky, ha invocato questa eventualità durante un’intervista concessa ai media georgiani.
Attraverso Telegram, Yermak ha fatto sapere: “I membri permanenti (del Consiglio di sicurezza) delle Nazioni Unite devono essere i garanti della nostra sicurezza. Vorremmo aggiungere anche la Turchia, la Germania, il Canada, Israele“. Poi ha precisato che ci sono “anche informazioni di un interesse dell’Italia a unirsi a questo processo”.
Ucraina, Italia garante per la sicurezza: cosa significa per il nostro Paese
Ma cosa significa esattamente essere garanti della sicurezza dell’Ucraina? Non sono ancora chiari i termini di un accordo simile, ma da quanto si apprende l’Italia, insieme agli altri paesi garanti, si impegnerebbe a intervenire entro 24 ore da un’eventuale aggressione.
Come l’Italia sia chiamata a intervenire, resta ancora da capire. Da quanto si apprende, l’Italia potrebbe fornire armi e supporto in caso di un attacco, ma non è ancora chiaro se debba esserci un suo coinvolgimento diretto nel conflitto.
Ucraina, Italia pronta a “dare ogni contributo”
Dal canto suo, le fonti citate dall’Ansa hanno fatto sapere che il nostro Paese sarebbe pronto a “dare ogni contributo“, non soltanto negli sforzi diplomatici per porre fine al conflitto, ma anche nella fase di stabilizzazione successiva alla guerra.
“Lavoriamo per la pace e siamo pronti a dare ogni contributo per raggiungerla, quindi anche con un ruolo di mediazione”, hanno fatto sapere all’Ansa fonti informate sul dossier.