Ci sono due grandi testi che ogni liberale deve avere nel cassetto, quando si parla di burocrazia e della sua pretesa di sapere meglio dei singoli cosa sia giusto.
Burocrazia di Ludwig von Mises, di cui già ci siamo occupati, e la sua continuazione ideale, con il medesimo titolo, scritta da William A. Niskanen negli anni ’70. Economista, scomparso nel 2011, Niskanen è stato uno degli ispiratori del programma economico di Reagan e padre della public choice. Entrambi, però, non potevano sapere o immaginare come i difetti del processo burocratico potessero essere ingigantiti dalla rivoluzione digitale.
Meglio di qualsiasi recensione, val la pena pubblicare il grido di dolore di un nostro intelligente lettore. Ne propongo una sintesi.
«Hai presente – mi scrive – i debiti dello stato verso le aziende per fatture non pagate? proprio l’altro giorno si è saputo che è ancora a quota 65 miliardi. Bene! come forse sai, da tre anni esiste un sito web, gestito dal Ministero Economia, che permette di richiedere la certificazione di questo debito, e quindi sollecitare il pagamento, o cedere il credito alle banche. E nell’ottica della maggiore digitalizzazione dell’amministrazione, del fisco amico, dello stato semplice… il sito web viene chiuso per DICIASSETTE giorni! http://certificazionecrediti.mef.gov.it/CertificazioneCredito/notizie/dettaglio.xhtml?id=120
Ma cosa devono farci? rifanno il bagno? tinteggiano le stanze? cambiano gli infissi per impedire agli hacker di entrare? 🙂
Neanche il più scrauso dei siti web chiude per 17 giorni! Tutti si attrezzano per far durare l’interruzione dei servizi il minimo indispensabile (una notte, al massimo un weekend). Del resto non c’è mai bisogno di tanto tempo: un nuovo sito viene prodotto e testato offline, e al momento dell’installazione delle modifiche può esserci del tempo necessario per qualche conversione degli archivi, che comunque deve essere provata prima, ma è sempre qualche ora: se c’è bisogno di più tempo, qualcuno non sa fare il suo mestiere.
Ma si vede che nella PA sta diventando una abitudine: anche il sito per la trasmissione delle fatture elettroniche è stato bloccato dalla sera del 31 dicembre alla mattina del 9 gennaio.
Sarà che io sono un vecchio informatico, ma tutti i miei clienti, in 30 anni e più, sono rimasti fermi per mancanza di corrente, ma mai per problemi di aggiornamenti. E ogni giorno perdo sempre più fiducia in questo stato e in quei funzionari incapaci che ci sguazzano; perché questo è un esempio principalmente della assoluta inidoneità dei dirigenti, perché il livello politico probabilmente neanche sa della necessità di questa lunghissima manutenzione. Ma sembra che il problema principale sia fare o no elezioni anticipate, mentre tutto attorno va in malora».
Senza parole. [spacer height=”20px”]
Nicola Porro, Il Giornale 5 febbraio 2017