Nel 1949, dalla cattedra di diritto costituzionale comparato della facoltà di scienze politiche “Cesare Alfieri” di Firenze, Giuseppe Maranini lancia il primo assalto di quella che sarà la sua lunga e tenace guerra contro la “partitocrazia”, in nome di una democrazia fondata su un governo autorevole ed una efficace separazione tra i poteri.
Nel corso universitario di quell’anno, per la prima volta qui riproposto, Maranini indica nell’ordinamento degli Stati Uniti il modello per eccellenza del regime costituzionale: ma ne descrive le caratteristiche ricostruendone, innanzitutto, la genesi storica e la profonda connessione con gli equilibri socio-politici di quel paese. In tal modo, egli propone alla classe politica e all’opinione pubblica italiana non un’astratta “costituzione ideale”, ma piuttosto un’analogia tra lo sviluppo storico della democrazia americana ed il processo di maturazione civile, che egli avverte compiersi sotto i suoi occhi, della società italiana del suo tempo.