Nuovo episodio della FLE al Massimo, spiace molto che alla riapertura di questa rubrica i bombardamenti sui civili in Ucraina siano ancora in corso e l’invasore russo non sia stato ancora definitivamente respinto, nonostante ci siano stati importanti passi avanti.
Questa rubrica conferma il sostegno alla nazione aggredita e si auspica che il conflitto possa terminare quanto prima con la riconquista da parte del paese invaso della propria integrità territoriale, della libertà dei propri cittadini e che questo possa essere coronato dall’accoglimento prima nella NATO e poi nell’Unione Europea
Spiace anche che ogni volta che si prova a parlare di merito in questo paese si debba necessariamente scadere in male intese e ideologicamente distorte considerazioni sull’uguaglianza.
Premetto di non aver nessuna affiliazione o affinità con i partiti che sostengono il governo presieduto dall’onorevole Giorgia Meloni, di non averli votati e di ritenermi in linea di massima distante da molti dei valori che questi rivendicano dal nazionalismo, al sovranismo passando per alcuni confusi elementi di identità culturale.
Tuttavia non condivido gli attacchi e le discussioni emerse non appena la parola merito è stata accostata all’istruzione nella nuova denominazione del ministero. E’ di tutta evidenza che la meritocrazia, senza un livellamento delle posizioni di partenza costituirebbe solo un maggior vantaggio per chi si trova già in una posizione privilegiata. Lo scopo dell’istruzione dovrebbe invece essere l’opposto, la realizzazione di quel ascensore sociale che putroppo manca e di cui il paese ha un disperato bisogno.
Ma una volta che a tutti sono state garantite pari opportunità di competere, compensando gli svantaggi di chi non ha avuto la ventura di nascere in una famiglia o in una località fortunate è solo il riconoscimento obbiettivo del merito individuale che porta alla realizzazione di una società più giusta, più civile e a una distribuzione più equa delle risorse.