#laFLEalMassimo – Episodio 63: Festa dei lavoratori liberi

#laFLEalMassimo – Episodio 63: Festa dei lavoratori liberi

Bentornati alla FLE al Massimo e buona Festa dei Lavoratori a tutti quelli che seguono la rubrica.

L’esistenza di una festività come questa dei lavoratori è necessariamente appannaggio di una società aperta. La tutela dei diritti dei lavoratori è in qualche modo anche una celebrazione dell’indipendenza dell’individuo, che guadagnandosi da vivere può compiere le proprie scelte senza alcun condizionamento.

Questo stride con una certa retorica molto diffusa, che vorrebbe la tutela dei diritti dei lavoratori come una bandiera di sinistra, omettendo colpevolmente la considerazione che, si può parlare di tutela del lavoro solo là dove esiste prima la libertà individuale, poiché nei regimi dispotici sono tutti dipendenti diretti o indiretti dello stato padrone, o sudditi di un oligarca sovrano sono ben altri i diritti che vengono calpestati.

Viviamo in un’epoca nella quale la maggioranza della popolazione ha ereditato la libertà di cui gode senza averne pagato il prezzo in prima persona, dunque la dà per scontata come l’aria che respira e si rende conto della sua importanza solo quando viene a mancare.

La tragica invasione realizzata dalla Russia ai danni del popolo Ucraino ci ha mostrato la fragilità di un equilibro internazionale nel quale si tollera l’esistenza di regimi totalitari intolleranti e, anzi, li si sostiene economicamente acquistandone le materie prime esportate. Le minacce per la nostra libertà sono concrete, tangibili e si stanno traducendo in un conflitto genocida ai confini dell’Unione Europea.

Occorre allora resistere con la forza delle armi e non con la vuota retorica delle parole alla riproposizione della barbarie nazifascista dalla quale pochi giorni fa abbiamo festeggiato la liberazione.

Il modo migliore per celebrare la Festa dei Lavoratori è allora ricordare che essa celebra gli uomini liberi che possono scegliere il lavoro che preferiscono e godono del diritto di svolgerlo in condizioni sicure e sostenibili.

A chi obbietta che la difesa di questa libertà ha un costo in vite umane si può rammentare un passo celebre della Commedia che recita:

“Or ti piaccia gradir la sua venuta:

libertà va cercando, ch’è sì cara,

come sa chi per lei vita rifiuta.”

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