Nuovo episodio della FLE al Massimo, come di consueto apriamo ricordando il sostegno di questa rubrica alla popolazione Ucraina ingiustamente oppressa dalla follia imperialista di Putin e ricordando anche che il mese prossimo il conflitto che ancora imperversa alle porte
dei nostri paesi raggiungerà la durata di un anno.
In questo periodo cade la celebrazione del Giorno della Memoria, per ricordate l’abisso
disumano della Shoah e l’eccidio di milioni di vittime innocenti. In particolare vorrei soffermarmi sul ruolo dei complici e di coloro che invece si sono rifiutati di collaborare con il genocidio tracciando un parallelo col mondo in cui viviamo oggi.
E’ troppo facile e troppo comodo illudersi che la Shoah sia il delitto compiuto da un limitato numero di mostri che fatichiamo a definire umani. Non è così. L’enorme scritta all’ingresso del memoriale della Shoah di Milano ci ricorda che è stata l’INDIFFERENZA e la collaborazione passiva e attiva di chi si è voltato dall’altra parte a rendere possibile lo sterminio sistematico degli Ebrei e di altri oppositori del regime nazista.
Dunque la storia ci insegna che viene il momento in cui siamo obbligati a scegliere, se stare dalla parte di chi teorizza e mette in pratica lo sterminio di altri esseri umani innocenti oppure se stare dalla parte dei giusti, quelli che anche a rischio della propria vita si sono rifiutati di collaborare e salvando anche una vita sola alla volta, hanno salvato il mondo intero.
Per noi che abbiamo la fortuna di non vivere in prima persona la tragedia delle persecuzioni razziali e della guerra il Giorno della Memoria è un momento di riflessione e di comprensione di come sia necessario prevenire il diffondersi delle ideologie che negano il valore della vita umana prima l’orrore diventi realtà. Ricordiamo per imparare a non ripetere gli errori del passato.
Purtroppo ancora oggi i diritti umani di milioni di persone vengono calpestati ogni giorno in molti paesi dalla Russia di Putin all’Iran passando per la Cina e per tutti i luoghi dove la libertà individuale non è ancora un valore consolidato. Abbiamo il dovere morale di non
volarci dall’altra parte per non essere complici di un orrore che, se non viene fermato per tempo, arriverà a bussare alle nostre porte come la vicenda dell’eroico popolo ucraino ci testimonia ogni giorno.
Slava Ukraïni!