Due cose mi pare utile premettere, poi ci dedicheremo al giorno dopo giorno del prossimo governo.
1) Dal 1994 andiamo avanti sostenendo che i vincitori elettorali sono dei pericolosi imbroglioni, sicuri attentatori della legittimità costituzionale. La cosa più grave successa, però, è che non è successo nulla di serio. Se il vincitore era Berlusconi vai con la corruzione dei votanti, l’uso criminale dell’informazione, l’acquisto delle maggioranze. Se i vincitori erano a sinistra vai con i complotti, le trame giudiziarie, l’asservimento ai poteri occulti. Tutta roba (anche reale) che è servita a far finta di non vedere che gli italiani votavano uno e poi, delusi, votavano l’altro. Finché si sono esauriti.
Ecco, evitiamo di ricascarci: la vittoria del M5S e della Lega è legittima e, assieme, hanno la maggioranza dei parlamentari. Lascia fare che avevano detto non si sarebbero mai alleati e che le contraddizioni saranno contate a decine, ma il governo che nasce è la fotografia dell’Italia. Ed è questa la cosa più preoccupante: non c’è trucco non c’è imbroglio, quella è l’Italia di oggi.
2) Proprio per questo il governo nascente è in totale continuità con la gran parte di quelli che sono venuti prima. Il programma è statalista e spendarolo. Come il Renzi dei pugni battuti, come il Berlusconi della doppia moneta, questi sono convinti che più spesa, più deficit e più debito, quindi più Stato, faranno bene all’Italia. Io sono convinto dell’opposto, ma non è un caso che ci si trovava distanti anche dagli altri.
La continuità è rotta su un punto: il centro destra e il centro sinistra pretendevano di volere più deficit e più debito nel mentre proclamavano l’adesione ai principi dell’Unione europea, il che era contraddittorio; i novelli continuatori vogliono la stessa cosa, ma insultando i principi dell’Ue, il che è coerente, ma suicida. I primi hanno provato a ingannare la realtà, i secondi la negano. I primi hanno preparato il terreno ai secondi, i secondi hanno tolto il terreno da sotto i piedi dei primi.
Queste sono le due cose. Il resto lo vedremo. E non sarà un bello spettacolo.[spacer height=”20px”]
Davide Giacalone, 21 maggio 2018