C’è una svolta storica nel tormentato rapporto fra Parlamento e Procure della Repubblica. Nel 1993 venne riformato l’articolo 68 della Costituzione sulla spinta delle indagini del pool di Mani pulite con l’abolizione dell’autorizzazione a procedere per i parlamentari. È il tema principale del libro di Giuseppe Benedetto, avvocato penalista e presidente della Fondazione Einaudi, ‘L’eutanasia della democrazia – Il colpo di Mani pulite’.
L’argomento ha animato una conversazione allo Zanhotel Europa con Giuseppe Benedetto, Davide Giacalone, giornalista e vice presidente della Fondazione e il senatore della Lega Andrea Ostellari. Ha moderato il condirettore del Carlino Beppe Boni. Secondo Benedetto è stato un errore abolire l’autorizzazione a procedere perché “tutela il Parlamento non il singolo”.
Giacalone ha sottolineato la necessità della separazione delle carriere ma anche una forma di controllo del lavoro dei magistrati che incida sulla valutazione professionale. Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia, sostiene che, tranne alcune frange, la politica in modo trasversale oggi si muove con una visione meno giustizialista verso un ritrovato equilibrio con la magistratura.