Risponde Luciano Fontana
Caro direttore,
non sarebbe stato meglio che dall’autorevole tribuna del forum Ambrosetti Conte proponesse a Draghi d’associarsi in concreto al rilancio del Paese? Che cosa osta, in un frangente eccezionale, la chiamata di uomini eccezionali? Che cosa impedisce un atto di umile e pragmatica collaborazione? Che cosa deve ancora succedere perché i migliori italiani soccorrano l’Italia nel suo peggiore momento dal dopoguerra?
Massimo Lodi
Caro signor Lodi,
Credo che un’emergenza come quella che stiamo affrontando richieda una mobilitazione generale di tutte le energie del Paese, di tutte le competenze e naturalmente delle poche personalità eccezionali che l’Italia ha a disposizione. Mario Draghi prima di tutti. Personalmente ritengo che sarebbe anche utile un coinvolgimento di tutte le forze politiche di buona volontà (di maggioranza e opposizione), in un programma condiviso che serva a ripartire e a costruire il futuro. Per quanto riguarda l’ex Governatore della Bce non mi piace invece il chiacchiericcio, l’utilizzo del suo nome in giochi di piccolo cabotaggio che servono a mettere in difficoltà il nemico politico di turno piuttosto che a realizzare una prospettiva. Questo mi pare abbia fatto il centrodestra nei mesi scorsi per colpire l’attuale governo e il suo premier. In questi giorni non mi è però piaciuto anche Giuseppe Conte quando ha rivelato di aver proposto Draghi per la guida della Commissione europea: offerta che l’ex governatore avrebbe rifiutato perché «stanco». Come ha raccontato Francesco Verderami in realtà quella proposta era un ballon d’essai, senza alcuna intesa con Francia e Germania. Quasi un modo di mettere Draghi, che ha sempre affermato di volersi prendere un periodo di pausa dopo l’importante esperienza alla Bce, in una partita vuota o persa e allontanarlo dall’Italia. Forse mi sbaglio ma è un sospetto che non riesco a rimuovere: soprattutto se ascolto quello che si dice sull’ex Governatore in alcuni ambienti governativi. Sarebbe meglio lasciare in pace Draghi, non tirarlo in ballo con manovre politiche. Sarebbe molto più utile lavorare al coinvolgimento delle migliori personalità e competenze che l’Italia può esprimere. Dando loro il ruolo meritato e necessario al Paese.
Luciano Fontana
Corriere della sera, 7/09/2020
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