Massimo Gramellini: Il termometro del Paese

Massimo Gramellini: Il termometro del Paese

Ultime notizie dalla scuola più pazza del mondo. Il Piemonte è la prima regione a non fidarsi dei genitori e a pretendere che scrivano sul diario la temperatura corporea del pargolo. Altre ne seguiranno, vedrete. Avere scaricato la prevenzione sulle famiglie è stata una trovata bizzarra. Bastava comprare dei termoscanner invece che dei banchi a rotelle, così da poter misurare la febbre là dove serve farlo: all’ingresso della scuola, anziché all’uscita di casa.

Ma chi ha scritto le norme avrà idea di come avvenga il risveglio delle famiglie italiane? Non ci troviamo nella cascina del Mulino Bianco, ma in un luogo caotico, popolato da gente assonnata e perennemente in ritardo che si ingorga intorno alla caffettiera ed entra ed esce dal bagno, litigando sulle precedenze.

In questo clima che ricorda i gironi più cruenti dell’Inferno, tutti dovrebbero ritagliarsi cinque minuti di serenità per infilare termometri sotto le ascelle altrui? Cara grazia se lo farà chi vedrà suo figlio trascinarsi con gli occhi lucidi e un principio di bronchite. Gli altri se ne infischieranno, pronti a giurare, in caso di contagio, che a casa il pupo stava una meraviglia e di sicuro si è infettato in classe.

La mediocrazia che ci governa lo sa, ma anche lei se ne infischia. L’unica cosa che le interessa non è risolvere il problema, ma scaricarne la responsabilità su qualcun altro, perché la sua linea-guida consiste da sempre nel mettersi nelle condizioni di poter dire: «Non era di mia competenza».

 

Massimo Gramellini

Corriere della Sera, 11/09/20

 

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