“In genere non amo ringraziamenti perché sono rituali delle presentazioni dei libri, ma questa occasione rappresenta un’eccezione. La Fondazione Einaudi, per me, rappresenta moltissimo. Divenni un giovane liberale grazie alla Scuola di Liberalismo organizzata dalla Fondazione. Conobbi Hayek, Von Mises vincendo peraltro una borsa di studio di 500 mila lire. Un pezzo fondamentale del mio libro nasce proprio grazie alla Scuola di Liberalismo. Per questo, è un onore essere qui.” Così Nicola Porro ha aperto la presentazione del suo libro La disuguaglianza fa bene. Manuale di sopravvivenza per un liberista (La nave di Teseo), tenutasi lunedì 28 novembre presso la Fondazione Einaudi.
Sebbene fosse reduce da un’influenza, il giornalista e conduttore televisivo non ha deluso il pubblico entusiasta. Con la consueta chiarezza ed energia che lo contraddistinguono in televisione e su carta stampata, ha spiegato l’importanza di una cultura liberale in un Paese e continente dove socialismo, burocrazia e dirigismo hanno preso il sopravvento, divenendo pensiero dominante.
Non solo passato e presente. Porro ha parlato di futuro. Dopo quelle economiche e civili, bisognerà occuparsi (liberali in primis) delle libertà già fortemente compresse e compromesse dalla nuova rivoluzione digitale.
In precedenza, Giuseppe Benedetto aveva elencato le virtù del testo, al punto da proporlo come testo introduttivo alla Scuola di Liberalismo. Unico neo l’assenza di una figura del calibro Giovanni Malagodi, come riconosciuto dallo stesso Porro (guarda il video sotto).
Vivace anche il dibattito. Davide Giacalone ha ripreso la questione sollevata da Porro delle nuove sfide digitali e globali in un brillante intervento, mentre il pubblico ha chiesto al giornalista di origini pugliesi opinione su diversi temi, tra i quali ambiente, Papa Francesco e Fidel Castro.
Al termine dell’incontro, Porro si è fermato per le dediche e le foto di rito. Una serata speciale, che i presenti non scorderanno facilmente.
Il trailer