Pressione e gettito fiscali aumentati (ma non i servizi), pil sceso così come i posti di lavoro. Vuoi vedere che più tasse equivalgono a meno ricchezza? È quanto emerge dall’elaborazione da parte della Cgia Mestre dei dati sul fisco italiano nel periodo 1996-2016.
Prendiamo per esempio la pressione tributaria pro capite: nel 1996 era di 4.837 euro, nel 2016 di 8.173 euro. Una crescita del 69% a fronte della diminuzione dei redditi pro capite e del pil di oltre il 10%.
Crescono le entrate fiscali (negli ultimi vent’anni si registra un +80%) così come il numero delle tasse: la Cgia Mestre ne ha censite 100. A gravare sulle persone fisiche sono principalmente l’Irpef (33,7% gettito) e l’Iva (20,5%), mentre per quelle giuridiche sono l’Ires (31,9 miliardi incassati dallo Stato) e l’Irap (28,1 miliardi).
È indubbio, però, che il peso su cittadino e imprese italiani è dato dall’insieme delle imposte. Basti pensare che, nella zona euro, ci precedono per pressione tributaria solo Danimarca, Svezia, Finlandia e Belgio, che però hanno servizi migliori. [spacer height=”20px”]