Scuola dei Diritti e delle Libertà. Il prezzo della libertà è l’eterna vigilanza – Lezione 20: Il Massimo Organo della Giustizia Amministrativa chiede chiarimenti al Ministero della Salute per valutare la legittimità dell’obbligo vaccinale

Scuola dei Diritti e delle Libertà. Il prezzo della libertà è l’eterna vigilanza – Lezione 20: Il Massimo Organo della Giustizia Amministrativa chiede chiarimenti al Ministero della Salute per valutare la legittimità dell’obbligo vaccinale

Lunedì 17 gennaio, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, che è una sezione del Consiglio di Stato, ha depositato un’ordinanza molto importante in materia di Covid.

Si tratta di un’ordinanza che sta facendo discutere e farà discutere tantissimo, ma che va letta con attenzione e che non deve suscitare né facili entusiasmi, né reazioni spropositate. Infatti, non dirime ancora alcune questioni fondamentali in materia di obbligo vaccinale, ma pone dei quesiti e richiede delle indagini che sono veramente necessarie.

In particolare, l’ordinanza adombra la possibilità di mandare alla Corte Costituzionale la legge che ha imposto l’obbligo vaccinale per il personale sanitario e per gli studenti della facoltà di medicina, che devono svolgere il tirocinio nelle strutture sanitarie.

Il caso origina proprio da una tirocinante che si è visto respinta la richiesta di svolgere il tirocinio in una struttura sanitaria, perché non era vaccinato. Il ricorrente ha perso il primo grado al TAR e si è rivolto, appunto, al Consiglio di Giustizia Amministrativa.

Nel dettaglio, il ricorrente porta tutta una serie di dati e una consulenza tecnica secondo la quale ci sarebbero dei dubbi sia sull’efficacia dei vaccini, adesso, con le nuove varianti, sia sull’effettivo stato delle conseguenze negative che la vaccinazione porterebbe.

Secondo il ricorrente, ci sarebbero dei dati scientifici che darebbero evidenza di conseguenze particolarmente negative sui soggetti che si vaccinano. Si citano, in particolare, i casi del Regno Unito, dove ci sarebbe un incremento delle morti tra i giovani per miocardite.

Si sostiene, poi, che la proteina Spike, che sarebbe il cuore pulsante dei vaccini somministrati, non ne sarebbe più efficace nei confronti delle nuove varianti. Pertanto, l’aumento esponenziale del contagio, proprio nel periodo in cui si sono raggiunti i picchi massimi di vaccinazione, dimostrerebbe l’inefficacia di questi vaccini, sotto il profilo della diffusione del contagio.

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, dopo aver letto tutte queste argomentazioni, ripercorre gli insegnamenti della Corte Costituzionale, secondo la quale il legislatore può imporre l’obbligo vaccinale solo alla presenza di tre condizioni:

1.     Il vaccino non deve servire solo a curare lo stato di salute dell’individuo, ma anche a proteggere la salute pubblica e, quindi, soggetti terzi;

2.     L’inoculazione del vaccino non deve arrecare pregiudizio alla salute del soggetto al quale viene somministrato;

3.     La legge deve prevedere degli indennizzi, nei casi in cui il vaccino provochi effetti collaterali che vanno oltre la soglia della normale tollerabilità.

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa dice: “posto che l’insegnamento della Corte Costituzionale è questo, noi crediamo che oggi, alla luce del mutato quadro epidemiologico, siano necessari dei chiarimenti e dei dati”.

Questi chiarimenti e questi dati li chiede il Tribunale al Ministero della Salute, al fine di valutare la legittimità dell’obbligo vaccinale e, qualora lo ritenesse necessario, manderebbe gli atti alla Corte Costituzionale.

Tra tutto ciò che il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha chiesto al Ministero della Sanità saltano agli occhi alcuni punti:

1.     innanzitutto, il Tribunale vuole sapere qual è la percentuale dei soggetti vaccinati con una, con due o con tre dosi, che, nonostante ciò, si è contagiata;

2.     Qual è la percentuale dei soggetti che, sebbene vaccinati, sono finiti in terapia intensiva o addirittura sono deceduti;

3.     Come si sta procedendo con la farmacosorveglianza;

4.     Il numero effettivo dei morti che sono attribuibili ai vaccini e i casi sospetti;

5.     Vuole sapere se le informazioni che si danno al soggetto in procinto di vaccinarsi sono realmente complete e se rappresentano un quadro chiaro di tutto quello che sappiamo sia sull’efficacia dei vaccini, sia sulle conseguenze negative che questi potrebbero procurare.

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa insiste su un punto in modo particolare, che riprende dai precedenti insegnamenti della Corte Costituzionale: il punto è che le condizioni epidemiologiche possono variare; ciò che è valido da un punto di vista giuridico e costituzionale in un dato periodo potrebbe non esserlo in un altro periodo, quando le condizioni sono mutate.

Quindi è necessario guardare all’attualità delle valutazioni che sono state compiuti nei mesi precedenti. Per questo il Ministero deve dare tutta una serie di chiarimenti e tutta una serie di informazioni.

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