Si può fare ora

Si può fare ora

Proposta a chiunque governerà l’Italia

Eppure qualche cosa si potrebbe pur fare in quest’estate di una campagna elettorale, che si è avviata all’insegna della confusione, della falsificazione, della gara all’ultimo voto, come se non sapessero tutti e non sapessimo tutti che il partito che vedrà crescere maggiormente i propri consensi è quello degli italiani che a votare non ci vanno nemmeno o non ci vanno più.

Oggettivamente è una scelta un po’ povera quella cui ci si trova difronte, però qualcosa si può fare. A noi piace sempre cercare di ragionare su quello che è possibile fare di positivo, perché tanto a rimestare nel torbido sono tutti bravi.

Allora proviamo ad evitare che si arrivi alla fine della campagna elettorale con l’incoscienza e l’inconsistenza di “vabbè intanto si vota e poi si vede” ed evitiamo di arrivarci con l’idea che se vince l’altro si distrugge l’Italia, perché queste sono cose sono cose gravi.

Chiunque voglia seriamente governare, chiunque creda che la democrazia non sia solo raccogliere voti, ma anche i consensi, che poi è necessario riconfermare giorno dopo giorno, governando, deve farlo.

La democrazia non è una dittatura che ogni cinque anni va a votare. Continua ad essere una democrazia, anche quando non sono convocate alle urne.

Allora a chiunque voglia governare, intanto noi potremmo dire, oggi, di comune accordo fra le forze politiche di confermare gli impegni presi per i fondi europei del PNRR. L’Italia non deve venire meno alla parola data. Perché la parola l’ha data l’Italia, non il singolo governo. Serve il senso delle Istituzioni: gli impegni che ha preso l’Italia saranno tutti confermati, chiunque vinca se vuol governare.

La sinistra dice che se vince la destra è a rischio la nostra appartenenza all’Europa: è un argomento incosciente, perché non si ragiona così.

Semmai occorre far politica, perché la campagna elettorale è anche questa, e guardare dentro l’alleanza di centro-destra e di quelli che andavano in giro con la maglietta “NO EURO”, quelli che avevano messo l’uscita dall’euro nel loro simbolo: se lo rimangiano o no?

La Meloni dice che garantisce lei per la Lega. Bene, ma l’elettore non dispone della firma di garanzia. Se lo rimangiano oppure no? Questo sarebbe far politica.

L’altra cosa su cui si potrebbe essere d’accordo subito è che nessuno cambi il dettato costituzionale semplicemente sulla base di una maggioranza elettorale, perché questo spaccherebbe il Paese e metterebbe in condizioni di difficoltà e di ansia l’equilibrio istituzionale.

Perché questo impegno abbia un senso, non bisogna chiedere alla destra, che al momento è candidata a vincere: “Ma voi rispetterete la Costituzione?”. Bisogna chiedere alla sinistra: “Voi siete d’accordo a che gli equilibri costituzionali si cambino non solo sulla base di una maggioranza elettorale?”.

Perché se siete d’accordo, dovete rimangiarvi quello che avete fatto nel 2001, quando avete cambiato la Costituzione sulla base di una speranza elettorale e di governo, danneggiandola gravemente e arrecando un danno permanente all’equilibrio istituzionale ed economico dell’Italia. Mi riferisco alla riforma del Titolo V del 2001.

Perché questo impegno abbia un senso, non bisogna chiedere alla destra, che al momento è candidata a vincere: “Ma voi rispetterete la Costituzione?”. Bisogna chiedere alla sinistra: “Voi siete d’accordo a che gli equilibri costituzionali si cambino non solo sulla base di una maggioranza elettorale?”. Perché se siete d’accordo, dovete rimangiarvi quello che avete fatto nel 2001, quando avete cambiato la Costituzione sulla base di una speranza elettorale e di governo, danneggiandola gravemente e arrecando un danno permanente all’equilibrio istituzionale ed economico dell’Italia. Mi riferisco alla riforma del Titolo V del 2001.

Alle urne non si va con una scelta due fazioni che hanno tutte e due ragione: no. Hanno molti torti, da una parte e dall’altra. Potrebbero avere una ragione: la capacità prima del voto di dire che nessuno di loro attenterà a quelli che sono gli interessi e i beni indisponibili dell’Italia.

Sarebbe quasi una dimostrazione di senso di responsabilità.

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