Si rifiuta di partecipare alla manifestazione filogovernativa, Asra Pahani uccisa dal regime

Si rifiuta di partecipare alla manifestazione filogovernativa, Asra Pahani uccisa dal regime

La nuova generazione di ventenni, che costituisce circa il 60% della popolazione, non è più disposta ad ascoltare la propaganda del regime che per 44 anni ha fomentato odio e divisione nel paese per meglio controllarlo. Nella notte del 29 novembre del 2022, dopo la sconfitta subita dall’Iran nella partita del mondiale di calcio in Qatar con gli Stati Uniti, i giovani iraniani hanno sventolato la bandiera americana per le strade al grido “L’America è dentro di noi”. Erano stati educati a odiare gli Stati Uniti e gli ebrei e a bruciare le loro bandiere. Ora è il sistema teocratico ad essere odiato dalla “Generazione Z”, stufa di questo regime che ha fatto gridare nelle piazze del paese ai loro genitori e ai loro nonni lo slogan “Morte all’America”, fin dalla scuola elementare.

Per 44 anni il regime ha praticato una propaganda asfissiante, un vero e proprio lavaggio del cervello affinché gli iraniani considerassero l’America e Israele come espressione del diavolo.

Il 26 maggio 2022 vi è stato un grande raduno nello stadio Azadi, nel complesso sportivo della parte occidentale di Tehran e nelle aree circostanti, dove alcune decine di migliaia di persone hanno partecipato insieme ai loro figli ad una manifestazione di devozione verso la guida suprema Ali Khamenei. Con le loro voci hanno accompagnato quelle di un coro di artisti professionisti che hanno intonato “Salam Farmandeh!”, nota anche come “Salam Ya Mahdi!” che significa “Ciao Comandante!”.

Una canzone persiana, questa, prodotta dall’artista iraniano, “Abuzar Rouhi”, su Muḥammad ibn al-Ḥasan al-Mahdī, ritenuto dagli sciiti l’ultimo dei dodici imam, il Mahdi escatologico che emergerà alla fine dei tempi per stabilire la pace, la giustizia e per redimere l’Islam.

La figura del Mahdi escatologico è un pilastro anche dello sciismo. L’escatologia islamica studia gli eventi futuri che accadranno alla fine dei tempi. Si basa principalmente su fonti del Corano e della Sunnah. Gli aspetti di questo campo di studio includono i segni dell’era finale, la distruzione dell’universo e il Giorno del Giudizio.

“Salam Farmandeh” è eseguita da un nutrito gruppo di giovani provenienti da tutto il mondo musulmano.

La canzone è stata pubblicata sui social media nel marzo 2022 poco prima dell’inizio del nuovo anno persiano (Farvardin 1401), successivamente è stata riproposta con grande successo ad aprile e maggio 2022. Apparentemente il brano musicale mira a propagandare un supposto sostegno della nuova generazione alla rivoluzione islamica del 1979 e alla sua ideologia. Il regime è molto attivo a mobilitare gli studenti delle scuole elementari e medie per formare cori con un gran numero di fanciulli e fanciulle per far cantare loro nello stadio Azadi questa canzone che è di fatto un vero e proprio inno alla venerazione di Khamenei.

Recentemente, in occasione delle celebrazioni dell’anniversario della fondazione della Repubblica islamica, l’11 febbraio 1979, il regime ha organizzato un raduno in cui si sono esibiti nella recita del “Salam Farmandeh” oltre 100 mila adolescenti.

Asra Panahi faceva parte di un gruppo di studentesse del Shahed Girls High School di Ardabil, nell’Azerbaijan occidentale, che si erano rifiutate di partecipare a una manifestazione filogovernativa e di eseguire la canzone “Salam Farmandeh”. Le studentesse sarebbero state picchiate brutalmente dalle forze di sicurezza basij (forze volontarie paramilitari del Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica) che avevano fatto irruzione nel Liceo, chiamate dal preside.

La giovane è morta il 12 ottobre 2022 all’ospedale Fatemi di Ardabil per le conseguenze delle gravi ferite riportate alla testa.

Asra, aveva 16 anni, era nata il 5 marzo del 2007 ed era di etnia azera. Era conosciuta tra le sue coetanee come una campionessa di nuoto, la disciplina in cui eccelleva era lo stile libero. Nel torneo dell’Azerbaijan Cup 2017 era riuscita a conquistare la medaglia di bronzo nei 50 e 100 metri stile libero; aveva conquistato anche il terzo posto nell’individuale e nel nuoto a squadre nella 4×50 metri. Competizioni, queste, ospitate presso l’Abadgaran Pool di Tabriz.

Nel 2017 era stata selezionata come migliore nuotatrice nella fascia di età tra i 12 e i 14 anni nella lega di nuoto femminile della provincia iraniana dell’Azerbaijan orientale. Nel settembre 2018, ha partecipato come rappresentante della provincia dell’Azerbaijan orientale alle Olimpiadi dei migliori talenti di nuoto dell’Iran. Inoltre, raggiunse il sesto posto nella fascia di età di 13-14 anni nei 50 metri dorso.

I funzionari del Liceo Shahed Girls High School intendevano costringere le studentesse a partecipare a una manifestazione filogovernativa dove avrebbero dovuto cantare “Salam Farmandeh” per elogiare Ali Khamenei. Alcune studentesse hanno fatto squadra e si sono rifiutate di partecipare a questo evento propagandistico per protestare contro l’uccisione di Mahsa Amini, contro il regime teocratico, contro l’hijab obbligatorio e l’apartheid di genere.

Alcuni genitori hanno riferito che le studentesse hanno mostrato grande determinazione e coraggio nell’opporsi all’odiosa costrizione rafforzando il loro rifiuto gridando nei confronti dei funzionari scolastici: “Abbasso il dittatore”. Il preside quindi ha chiesto l’intervento delle forze di sicurezza che, in borghese, hanno fatto irruzione nella scuola e hanno aggredito le ragazze, picchiandole ferocemente e arrestando dodici di loro, tra queste vi era Asra Panahi. Tutte le dodici ragazze sono poi finite in ospedale per le durissime percosse subite. Panahi è morta per emorragia cerebrale.

La morte di Asra è diventata un grido di battaglia durante le manifestazioni per la liberazione dell’Iran dalla Repubblica islamica, soprattutto ad Ardabil.

La rete di informazione Dana, collegata al corpo dei pasdaran, ha realizzato un video in cui un uomo mascherato, presentato come lo zio di Asra, sostiene che la ragazza aveva una malattia cardiaca congenita e che per questo era deceduta nel cuore della notte dopo essere stata portata in ospedale. Ha dunque precisato che la sua morte “non era da collegarsi ad alcuna violenza subita da parte delle forze di sicurezza”.

Anche i parenti di Nika Shakarami, di Sarina Esmailzadeh e di tantissime altre donne ammazzate durante le manifestazioni “Donna, Vita, Libertà”, avevano subito minacce dalle forze basij che avevano loro intimato di non diffondere la notizia dell’aggressione subita dai loro cari “altrimenti avrebbero fatto fare la stessa fine di Mahsa Amini ad altri componenti delle loro famiglie”. Un comportamento, questo del regime iraniano, di stampo prettamente mafioso.

Kazem Musavi, membro dell’assemblea parlamentare di Ardabil, ha ribadito che Panahi si era suicidata.

Il silenzio della comunità occidentale davanti a questi orribili crimini ha l’odore della morte e giorno dopo giorno colpisce al cuore la speranza dei ragazzi e delle ragazze di vivere in un Iran finalmente libero e democratico.

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