La Fondazione Einaudi lo convoca a Roma. “Vogliamo aiutare il suo spirito imprenditoriale”
Una borsa di studio a sostegno di Antonio, lo studente dell’istituto Pininfarina di Moncalieri che, dopo aver creato un mercato alternativo e abusivo di merendine a basso costa per i suoi compagni, è finito nella bufera.
Nel giorno in cui il consiglio di classe deciderà se sospenderlo o meno, arriva una proposta dalla Fondazione Luigi Einaudi di Roma che ha contattato il ragazzo per proporgli di andare a Roma e ritirare un assegno a sostegno del suo “spirito” imprenditoriale. «Il suo è un esempio da seguire e non da perseguire», spiega l’avvocato Giuseppe Benedetto, presidente della fondazione che porta il nome dell’economista liberale ed è stata fondata all’inizio degli anni Sessanta da Giovanni Malagodi proprio per portarne avanti il pensiero politico.
Il giovane è stato contattato ieri e, assieme al padre, ha accolto positivamente la proposta: «La sua storia ci ha colpito molto e mi sembra che la sua sia stata una scelta d’impresa applicata — continua il presidente della fondazione — Magari non avrà letto Luigi Einaudi o Friedrich von Hayek, ma la sua attività non credo sia da punire». Già nelle scorse settimane erano arrivate molte manifestazioni di solidarietà nei confronti di Antonio (il nome è di fantasia perché lo studente è minorenne), a cui sono arrivate proposte di lavoro e attestati di stima.
Non sono però mancate le critiche e gli inviti a rispettare la legalità: «Non credo che quella di questo giovane sia un’attività illecita, ho sentito parlare di nero, ma non mi pare sia questo da mettere in evidenza in questa storia — aggiunge ancora Benedetto — Speriamo che gli sia data la possibilità di realizzare i suoi sogni e sia messo nelle condizioni di valorizzare le sue inclinazioni. Mi pare che sia un vero talento imprenditoriale, da quello che gli ho sentito raccontare».
Il presidente FLE: “II suo un esempio da seguire e non da perseguire”
II preside del Pininfarina, Stefano Fava, oggi parteciperà al consiglio di classe dove si deciderà se sanzionare con un’altra sospensione, dopo quella dell’anno scarso, il ragazzo. Nelle scorse settimane lui ha proposto una soluzione “alternativa”, e cioè di inserirlo in un progetto legato all’imprenditorialità: «I professori hanno piena autonomia e decideranno secondo quella che pensano sia la scelta migliore per il suo futuro e l’educazione di tutti gli studenti».
Sulla proposta di una borsa di studio per Antonio il dirigente scolastico non si sbilancia: «Aspettiamo di vedere i dettagli e se saremo coinvolti in questa idea — dice — Per noi la cosa pia importante re-sta it bene del ragazzo».
II venditore di merendine dovrebbe essere a Roma, con suo padre, già tra un paio di settimane nella sede della ma i dettagli della borsa, che dovrebbe essere di alcune centinaia di euro, non sono ancora stati definiti: «Noi vogliamo fare un gesto simbolico che possa essere da stimolo anche ad altri enti per aiutare questo ragazzo — ribadisce Benedetto — Potrà essere un piccolo sostegno economico ai suoi studi o anche all’ avvio di una sua attività imprenditoriale. Se poi avrà bisogno di un corso su come si fa impresa noi qui a Roma ne organizziamo diversi e sarà il benvenuto».
Jacopo Ricca, La Repubblica 2 dicembre 2016 [spacer height=”20px”]
Gli altri giornali – rassegna stampa del 3 dicembre 2016